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Politica Rimini

Interventi in campo via Islanda. La Lega attacca, la Lisi risponde

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 24 ago 2016 17:01 ~ ultimo agg. 17:05
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A prendersela contro lo stanziamento di 33mila euro da parte del Comune di Rimini per interventi coattivi di messa in sicurezza e risanamento al campo nomadi di via
Islanda (vedi notizia) è la Lega Nord riminese riminese che contesta modalità, cifre e destinatari. A esprimere il pensiero del Carroccio è il consigliere leghista Matteo Zoccarato che esprime rabbia per i soldi “a quello stesso campo che Palazzo Garampi ha intenzione di spacchettare in tre microaree creando zone ah hoc per le popolazioni sinti. Fa ancora più
rabbia il fatto che, per la messa in sicurezza, avrebbero dovuto pensarci per tempo le 11 famiglie rom che occupano da anni quest’area e che invece hanno preferito fare orecchie da mercante e ignorare le disposizioni dell’ausl riminese facendo fare ad altri ciò che invece spetterebbe a loro. Non si tratta di razzismo, ma di responsabilità, rispetto delle regole e civile convivenza che purtroppo con questa gente non è possibile».
«Oltretutto parliamo di un campo che, secondo quanto già dichiarato dal Comune di Rimini, verrà “spacchettato” i tre microaree per la cui realizzazione verranno stanziati complessivamente altri 200mila euro”. E quindi i 33mila euro impegnati per l’adeguamento urgente del
campo di Via Islanda si aggiungono “ai 200mila per distribuire questa gente in tre microaree appositamente riservate alle loro esigenze. Gnassi e la sua Giunta non hanno avuto dubbi – conclude il consigliere leghista l’urgenza sono i campi rom, poi c’è tutto il resto, riminesi inclusi».

Non si fa attendere la ferma risposta del vicesindaco Gloria Lisi: “Prendo naturalmente per buona l’autocertificazione del consigliere leghista Matteo Zoccarato che si definisce ‘non razzista’”, apre il vicesindaco. Probabilmente non è indizio di razzismo l’espressione ‘con questa gente’, riferita alle famiglie sinti che sostano in un’area la cui assenza di ogni misura igienica e di sicurezza deve essere obbligatoriamente sanata dalla pubblica amministrazione che poi si rivarrà economicamente sulle stesse famiglie per lo stesso importo dell’intervento urgente, circa 33 mila euro. Quello peraltro che l’amministrazione comunale ha fatto e continua a fare in innumerevoli altre situazioni, così come prevedono leggi, regolamenti e ordinanze comunali. Ultimi buoni esempi la nuova Questura di Rimini e l’ex stabilimento Ghigi, casi eclatanti di pericolo e degrado in cui il Comune è stato costretto a intervenire coattivamente, spendendo diverse centinaia di migliaia di euro che sono state poi richiesti alle rispettive proprietà private che hanno cagionato il danno. Sono certa che anche per questi casi, pur non trattandosi di nomadi ma di quelli che la Lega Nord considera ‘italiani puri’, il consigliere Zoccarato, proprio perché non è razzista, non mancherà di dichiarare il suo sdegno pubblico, perché non si può tollerare che ‘tutta questa gente’ costringa l’ente pubblico a intervenire in sua vece. Infine sono altresì a ricordare che ogni anno il Comune di Rimini investe (non spende, consigliere, ma investe) oltre 30 milioni di euro in quello che si chiama welfare o misure di protezione sociale. Per tutti i riminesi, secondo bisogno e equità. Senza etichettare questa o quella gente tra le virgolette di un discorso”.