Uso del riscaldamento in alloggi popolari: ricerca di Acer
Sono stati dieci gli alloggi popolari sottoposti ad un audit energetico di esperti dell’università di Bologna, commissionato da Acer che ne è proprietaria. È emerso che edifici di classe energetica inferiore presentassero consumi più bassi rispetto a quelli di classe superiore. Questo perché diverse famiglie assegnatarie non riescono a permettersi il pagamento delle bollette. Un altro risultato quello sugli impianti centralizzati. E’ emerso che parte del risparmio che viene dai minori l di gas, vengono perduti dai costi di gestione e manutenzione degli impianti stessi. Un problema dovuto soprattutto al fatto che non tutti gli impianti funzionano a regime, non consentendo quindi di generare il risparmio energetico che ci si aspetterebbe. Risultati che offrono ad Acer strumenti per valutare modifiche per l’efficentamento energetico degli alloggi.
«Gli ultimi alloggi inaugurati, a partire da Gaiofana – spiega il vicepresidente di Acer Rimini Carlo Alberto Celli – sono tutti in classe A o B. Hanno cioè accorgimenti che consentono un maggiore risparmio energetico (cappotto, infissi coibentati, riscaldamento a pavimento, ecc). Spesso però chi vive in questi alloggi tende a consumare più gas, tenendo i riscaldamenti più alti, proprio in ragione delle peculiarità dell’appartamento. Al contrario in alcune situazioni abbiamo notato che gli assegnatari tendono a tenere la temperatura più bassa o ad accendere meno i riscaldamenti. In questi casi il minor consumo energetico è dovuto non tanto alle caratteristiche dell’immobile ma alle abitudini degli inquilini».
«Questa ricerca – spiega il presidente di Acer Rimini Cesare Mangianti – è la prima del suo genere. Crediamo possa essere un contributo importante nel dare punti di riferimenti alle Acer dell’Emilia Romagna nella scelta di criteri costruttivi e di manutenzione. Importanti suggerimenti anche per il legislatore a livello regionale”