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Lavoro Nazionale

Naspi, Arlotti chiede al Governo di rivederne la durata per gli stagionali

In foto: Tiziano Arlotti
Tiziano Arlotti
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 25 mag 2016 19:00 ~ ultimo agg. 18:18
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Rivedere la durata della Naspi per i lavoratori stagionali per porre rimedio ai problemi causati dal passaggio al nuovo ammortizzatore sociale contro la disoccupazione. Lo chiede la risoluzione presentata in commissione Lavoro dal deputato PD riminese Tiziano Arlotti, che invita il Governo a estendere la durata della fase transitoria anche valutando la possibilità di condizionare l’erogazione dell’indennità alla partecipazione a corsi di aggiornamento professionale e di prevedere l’impiego di tali lavoratori, nei periodi in cui non prestano opera, in attività rivolte a fini di pubblica utilità a beneficio delle comunità locali.

“Occorre dare una risposta a settori, come il turismo, che presentano marcate peculiarità – spiega Arlotti –, caratterizzandosi per attività stagionali di durata pari anche a tre o a quattro mesi, che quindi danno titolo a brevi periodi di copertura contro la disoccupazione involontaria. In questo contesto, accogliendo lo spirito alla base del Jobs Act, si deve coniugare la ridefinizione del perimetro degli interventi contro la disoccupazione involontaria con la garanzia di una protezione adeguata, eventualmente legandola allo svolgimento di attività formative che consentano una riqualificazione dell’offerta lavorativa nel settore turistico”.

La durata della Naspi, in vigore da maggio dello scorso anno, è basato sui periodi di lavoro negli ultimi 4 anni e l’indennità dura per la metà delle settimane che un lavoratore ha prestato proprio nel quadriennio precedente. Secondo i dati Inps, da maggio 2015 a marzo 2016 sono state presentate a livello nazionale 1 milione e 651.500 domande di Naspi. A Rimini nel 2014 le richieste di Aspi e Mini Aspi erano state complessivamente 30.740, dato sostanzialmente in linea con le domande pervenute ad oggi all’Inps provinciale per la Naspi, pari a 30mila. I lavoratori del settore turistico, lavorando solo per pochi mesi all’anno e in maniera discontinua, rischiano quindi di essere penalizzati e il fatto che i periodi già coperti da precedenti sussidi non siano più utili al calcolo della durata, finisce per concedere a questi lavoratori solo la metà delle settimane di lavoro svolte. Uno stagionale che lavori questa estate per 4 mesi arriverà a percepire circa due mesi di sussidio.

Lo scorso anno un provvedimento tampone ha bonificato solo per i beneficiari 2015 i periodi precedenti coperti già da Aspi, Mini Aspi e Requisiti ridotti ed è stata così assicurata una tutela di disoccupazione della durata fino a sei mesi (26 settimane), analogamente a quanto avveniva con le precedenti prestazioni di disoccupazione. “Fino ad oggi, però, nulla è stato fatto per definire la norma in maniera strutturale e quindi il rischio concreto è che questi lavoratori restino per molti mesi senza reddito. Per questo è necessario estendere il periodo della fase transitoria di applicazione del nuovo regime della Naspi per gli stagionali, collegandola, come già previsto, alla frequenza di corsi di formazione, potendo impiegare i lavoratori in attività di pubblica utilità e socialmente utili tramite i Centri per l’Impiego. In commissione lavoro procederemo ora con le audizioni delle parti sindacali, datoriali e Inps per una sintesi finale entro giugno che dia certezze ai lavoratori”.