Studenti a prezzi stracciati, AIA salva il salvabile. Ma il problema resta
L’Associazione Albergatori di Rimini è riuscita a correggere al rialzo i prezzi stracciati inizialmente concordati per un evento che si terrà a maggio a Rimini con migliaia di studenti bosniaci. Ma per la presidente dell’AIA Patrizia Rinaldis si tratta comunque dell’ennesima vicenda preoccupante, dopo gli organizzatori di gite scolastiche che si dicono poco preoccupati della qualità del cibo, e sintomatica di come sia facile per certi albergatori svendere le proprie strutture e l’offerta turistica della Riviera.
11 euro lordi per la pensione completa, che nei fatti scendevano a 8-9 perché la tassa di soggiorno non era a carico degli ospiti. Il problema era che da quell’evento, un raduno sportivo e ludico per studenti di materie tecniche bosniaci, non si poteva più tornare indietro: troppo avanti contrattazione, già stipulata a fine 2015, e organizzazione. La sinergia col Comune di Rimini, che aveva negato l’utilizzo gratuito degli impianti sportivi a quelle condizioni, è servita. Le agenzie delle offerte indecenti si sono tirate indietro e, grazie a Rimini reservation che si è accollata il servizio a prezzo minimo, le presenze sono state salvaguardate. E con un indotto aumentato del 50%, per diverse decine di migliaia di euro in più. Ma per la Rinaldis c’è ben poco da esultare: la filosofia del “Mej ca ne gnint”, per dirla alla romagnola, non deve avere ragione d’essere perché non garantisce correttezza imprenditoriale, qualità del servizio ed è il primo ostacolo alla riqualificazione alberghiera.
L’aspetto paradossale, sottolinea la Rinaldis, è “gli organizzatori, coi quali mi sono sentita più volte, sarebbero stati disponibilissimi a pagare anche cifre più alte” ma quando ci sono agenzie che offrono prezzi al minimo forti di alberghi che accettano i ribassi è chiaro che il cliente sceglie l’offerta più vantaggiosa. “Il problema grosso è il nostro che non dobbiamo assolutamente farci ricattare da certe proposte. L’altro messaggio è che dietro queste proposte difficilmente ci può essere correttezza imprenditoriale o un minimo di qualità del servizio, questo per me è il problema più grosso. Alberghi non professionisti del settore che operano in questo modo. Dobbiamo ribellarci tutti. Ho portato a casa un 50% in più a evento già concluso. Se riusciamo a intervenire prima, probabilmente avremmo delle cifre più decorose”
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