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Cronaca Rimini

Sorpreso mentre si fa pagare mazzetta. Funzionario arrestato per concussione

In foto: lo scambio del denaro immortalato dai carabinieri
lo scambio del denaro immortalato dai carabinieri
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 23 apr 2016 09:57 ~ ultimo agg. 24 apr 14:58
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Un funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Cesena è stato arrestato ieri a Rimini dai carabinieri, sorpreso mentre si faceva pagare una mazzetta. Si tratta di T. M. un 59enne di Forlimpopoli (già assessore a Forlì fino al 2009 e in precedenza consigliere provinciale dal ’95 al ’99) ritenuto responsabile del reato di concussione. L’uomo, abusando della sua qualità di  funzionario dell’ufficio controlli, ha indotto un commercialista riminese a richiedere e farsi consegnare da un suo cliente imprenditore, 10.000 € quale corrispettivo per evitare una verifica fiscale a due società a lui riferite (una dell’imprenditore al 100% e l’altra di cui è socio, entrambe nell’ambito della lavorazione del ferro). Il funzionario ha contattato telefonicamente il commercialista che conosceva a seguito di un precedente controllo (regolare) da parte dell’Agenzia sull’imprenditore da lui assistito nel corso del quale quest’ultimo aveva regolato la propria posizione versando al Fisco 190mila €.

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“Con 10 mila euro la pratica della verifica potrebbe slittare anche di anni, altrimenti il controllo del Fisco sarà imminente”, la minaccia del funzionario. Proprio il commercialista, insieme all’imprenditore, ha denunciato l’episodio agli uffici del Nucleo Investigativo di Rimini che, in accordo con il sostituto procuratore Dott. Davide Ercolani, ha proceduto ad organizzare lo scambio presso lo studio riminese del commercialista dove veniva installata una ambientale con video ripresa che ha immortalato il passaggio del denaro. Subito dopo i carabinieri hanno intercettato il funzionario 59enne appena uscito dal portone dell’edificio.

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L’uomo, anziché montare in macchina ed allontanarsi velocemente, con fare tranquillo si è incamminato verso un bar e alla vista dei militari, che lo chiamavano per nome, è rimasto interdetto, non capendo cosa stesse succedendo. Solo dopo essere giunto in caserma si è ripreso dallo shock, senza però mai smettere di fare domande agli operanti circa quello che stava accadendo e quanto tempo ci volesse. La somma di denaro, messa a disposizione dallo stesso professionista denunciante, per l’importo di 5000 € in banconote da 50, tutte fotocopiate e marcate con un liquido visibile con la lampada ad ultravioletti, al termine delle attività è stata restituita all’avente diritto. Perquisite sia l’abitazione del 59enne che il suo ufficio all’interno dell’Agenzia delle Entrate di Cesena, sequestrato con l’applicazione dei sigilli. L’uomo è ora in carcere a Rimini. Tutto si è svolto in un paio di settimane.

Piena collaborazione assicura l’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna che, in una nota, condanna con fermezza qualsiasi comportamento disonesto e annuncia che, non appena arriveranno gli atti della Procura, saranno adottati tutti i provvedimenti nei confronti del 59enne a partire dalla sospensione obbligatoria del servizio fino al licenziamento e alla costituzione di parte civile nel processo penale.

“Questi casi di illeciti danneggiano l’immagine dell’Agenzia” commenta il Direttore regionale Antonino Di Geronimo “e della stragrande maggioranza dei colleghi che ogni giorno lavorano nei nostri uffici con integrità a servizio dello Stato e dei cittadini. E’ proprio per difendere il loro operato che siamo pronti a punire duramente i comportamenti delittuosi”.