Indietro
menu
Rimini Rimini Social

La solitudine è povertà

In foto: Due volontarie Caritas
Due volontarie Caritas
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 19 gen 2016 08:57 ~ ultimo agg. 18 gen 15:01
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Eccoci qua, di nuovo a scrivere per questa pagina. Siamo Alessia e Valeria e abbiamo appena terminato il Servizio Civile Regionale in Caritas Diocesana.
Non eravamo certe di essere all’altezza del servizio da svolgere: dopotutto non è sempre facile donare un sorriso a chi vive determinate difficoltà.
Una delle prime frasi che ci sono state dette è che nel fare servizio sembra che si dia tanto, ma la realtà è diversa: si riceve dagli altri – nel nostro caso i nonni – molto più di quello che si dona. In questi dieci mesi di Servizio Civile abbiamo potuto sperimentare questa grande verità.
Oggi è il nostro ultimo giorno ed è normale fare un bilancio di quello che abbiamo vissuto. È vero, le difficoltà ci sono state e molte volte non siamo state all’altezza, ma come dice sempre uno dei nostri nonni più arzilli: “ solo chi non fa mai niente non sbaglia mai”.

 

Quello che ci portiamo a casa, però, sono tutti i momenti in cui abbiamo sentito di aver fatto la differenza, anche solo per un attimo, nelle giornate delle persone con cui avevamo a che fare. Abbiamo avuto una grande fortuna a scegliere la Caritas come ente per svolgere il nostro servizio. Qui dentro ci siamo sentite accolte e a casa, abbiamo avuto la possibilità di sperimentarci in varie attività: il giro nonni, lo smistamento dei vestiti, il servizio mensa, il centro d’ascolto oltre ai progetti che si svolgono nelle scuole. Abbiamo scoperto e conosciuto le varie facce della povertà e abbiamo capito che ognuno di noi è davvero povero se non ha nessuno accanto.
Alla fine di questo percorso ci vengono in mente i volti di tutte le persone che abbiamo incontrato, le frasi che ci sono state dette, l’affetto dimostrato da chi ci ha seguite e pensiamo che un’esperienza come questa non si possa dimenticare facilmente. Fare il Servizio Civile non è un lavoro e molti non la capiscono come scelta. Noi crediamo invece che sia davvero un’opportunità per aprirsi al mondo e che valga molto di più di molte voci nel curriculum.
Ringraziamo quindi tutte le persone che ci sono state accanto nel nostro 2015: i volontari, gli operatori e tutti coloro che gestiscono i servizi. Un grazie speciale va ai nostri responsabili che con pazienza e amore ci hanno permesso di vivere questa esperienza in tutta serenità.
Concludiamo con un augurio e con un saluto ai diciannove ragazzi del Servizio Civile Nazionale che da pochi mesi hanno cominciato questa grande avventura. Buon cammino!