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Politica Riccione

Pd Riccione sul bilancio: soppressione della Tasi scelta populista sbagliata

In foto: Sabrina Vescovi
Sabrina Vescovi
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 27 nov 2015 11:57 ~ ultimo agg. 13:30
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Una scelta populista e poco lungimirante“. Il partito democratico di Riccione boccia senza se e senza ma l’eliminazione per il 2015 della Tasi prima casa. “E’ un silenzio assordante – afferma Sabrina Vescovi, delegato al Bilancio della Segreteria del Pd di Riccione – quello che arriva dall’amministrazione comunale sullo stato presente e futuro delle risorse economiche disponibili per la città”.

Occorre anche chiedersi cosa ne sarebbe stato della città se il Pd non avesse, nella passata legislatura, avuto la forza e la determinazione di introdurre la tassa di soggiorno“. Una scelta che mostra come scelte a volte impopolari non sono sempre sbagliate.

La scelta sulla Tasi dice il Pd penalizzerà Riccione: “e a pagare per questo errore saranno i riccionesi. L’effetto boomerang si traduce in meno risorse trasferite dallo Stato per 1,5 milioni di euro sul bilancio 2016″. E per il 2017, ricorda il PD, dovrà essere applicata la legge 243/2012 che, sospesa grazie all’intervento di Matteo Renzi per l’anno 2016, determinerà l’obbligo di pareggio del bilancio.

E poi domande provocatorie sui grandi progetti “Cosa ne sarà dell’area portuale, di viale Ceccarini e degli assi commerciali della città? Come verranno utilizzate e riconvertite le superfici inutilizzate della aree artigianali? Come si farà fronte al mantenimento dei servizi sociali e educativi della città? Quale sviluppo si vorrà dare alla spiaggia?”.

Il rischio è – conclude la Vescovi – che i cinque anni della giunta Tosi passino generando false illusioni che non lasceranno nulla se non la convinzione di essere sulla buona strada. Una strada che ahimè non porta al futuro e che non si occupa dei nostri figli. Che vive l’oggi perché incapace di immaginare il domani. E senza soldi, per incapacità e per mancanza d’idee e progettualità. E con otto saldi contabili da mettere in equilibrio fra un Babbo Natale e un uovo di Pasqua“.