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Attualità Rimini

Cristiani perseguitati, il vescovo di Mosul incontra gli studenti della Karis

In foto: Al centro il vescovo di Mosul all'incontro con gli studenti della Karis
Al centro il vescovo di Mosul all'incontro con gli studenti della Karis
di Daniela Cornacchia   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 21 mag 2015 15:30 ~ ultimo agg. 23 mag 07:14
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Circa 350 studenti delle scuole superiori Karis Foundation questa mattina hanno incontrato il vescovo siro-cattolico di Mosul, Yohanna Petros Moshe. Occasione della visita la testimonianza che il vescovo ha lasciato ieri sera in piazza Tre Martiri a Rimini per Appello all’umano, decimo incontro di preghiera e testimonianza per i cristiani perseguitati nel mondo, organizzato dal comitato Nazarat.

Seconda città dell’Iraq dopo Bagdad, Mosul è stata conquistata dall’Isis dopo una cruenta battaglia nel giugno scorso, il vescovado è stato dato alle fiamme e gli oltre 50mila fedeli della diocesi siro-cattolica di Mosul, circa 12mila famiglie, vivono ora nella condizione di rifugiati. La maggior parte in Kurdistan, ma circa 3mila famiglie sono già emigrate all’estero tra Libano, Giordania, Turchia o in Europa. Il vescovo porta in Europa la voce e la testimonianza dei tanti martiri per la fede nella sua terra che in una notte hanno perso tutto e ora vivono in grandi difficoltà.

 

La preghiera ci ha sostenuto ma sappiamo bene che la vita è fatta anche di altre cose materiali” – afferma Yohanna Petros Mouche, arcivescovo siro cattolico di Mosul –  “Tante organizzazioni mondiali e personaggi sono venuti a trovarci e vedere di cosa abbiamo bisogno e questo è veramente un grande aiuto per sostenere la miseria delle genti. Ciò che manca ancora è fare pressione ai vostri governanti per accelerare la liberazione delle nostre città così saremo anche in grado di gestire la nostra vita ma sempre con la protezione internazionale. Se non potete fare questa cosa aprite a noi le porte per rifugiati di massa nei vostri paesi per potere conservare la nostra vita, la nostra fede e la nostra tradizione. L’Isis non è lontano dall’Europa quindi state attenti perché sta vicino alle vostre porte e una volta che riesce ad entrare nei vostri paesi scaccerà la vostra libertà e la vostra vita. L’Isis è una minaccia reale, non va sottovalutata perché bisogna combattere questa idea e liberare il mondo da questo cancro”.