36enne in manette. Costringeva tre connazionali a prostituirsi con botte e minacce
Costringeva alcune connazionali a prostituirsi. La squadra mobile della Questura di Rimini ha messo ieri pomeriggio le manette ai polsi di un 36enne bulgaro accusato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e di violenza sessuale.
Secondo la Polizia, l’uomo dopo aver reclutato tre donne in patria le aveva costrette a prostituirsi nel riminese, accompagnandole personalmente sulla strada e istruendole su tariffe, tempi e modi della prestazione. Le tre donne venivano “ospitate” inizialmente in due diverse strutture alberghiere dove il bulgaro le teneva costantemente sotto controllo. In un secondo momento invece il 36enne le ha fatte trasferire in un appartamento di Torre Pedrera, dove erano costrette a prostituirsi con l’obbligo di consegnargli a fine serata quanto ricevuto dai clienti.
Le donne erano tenute costantemente sotto minaccia dal bulgaro che diceva loro che le avrebbe uccise o avrebbe dato fuoco a loro e ai loro familiari, ancora in Bulgaria. Inoltre le tre venivano spesso picchiate con calci e pugni e, in alcuni casi, addirittura con la cintura.
L’uomo deve rispondere anche della violenza sessuale nei confronti di una delle tre connazionali.