Indietro
menu
Attualità Rimini

Giusto tra le Nazioni, Rimini onora il 'sarto di cattolica' Morganti

di Daniela Cornacchia   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 4 mar 2015 13:33 ~ ultimo agg. 5 mar 13:40
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Nel Giardino dei Giusti tra le Nazioni di Rimini trova spazio un altro nome. Si tratta di Guido Morganti, il sarto di Cattolica che nel novembre del 1943 aiutò un gruppo di ebrei ferraresi e mantovani in fuga dalla persecuzione razziale. Morganti li condusse a Mondaino, suo paese natale, dove vissero sotto falso nome fino al termine della guerra. 13 persone, di cui 6 bambini, appartenenti alle famiglie Finzi, Rimini e Vivanti. Il nome di Guido Morganti si aggiunge così a quelli di Ezio Giorgetti e Osman Carugno che tra il ’43 e il ’44, insieme ad altri coraggiosi tra uomini e donne del territorio riminese, diedero rifugio e protezione a 41 ebrei stranieri in fuga dalle deportazioni. Tutti e tre riconosciuti Giusti dallo Yad Vashem in Israele.

“Un evento” – ha detto l’assessore ai servizi al cittadino Irina Imola aprendo la cerimonia –  “con cui la città di Rimini conferma il proprio impegno non solo nel preservare la memoria della storia della deportazione e della Shoah a cui ha dedicato da cinquant’anni un progetto specifico di Educazione alla Memoria, ma anche la volontà di promuovere una politica di educazione alla responsabilità individuale, nella convinzione che al racconto del male e dell’orrore dei campi di concentramento e dei genocidi vada affiancato il ricordo del bene e dell’eroismo quotidiano. È necessario ricordare e onorare quella minoranza di uomini e donne comuni, che scelsero di non rimanere indifferenti ed ebbero comportamenti coraggiosi e solidali, per dimostrare che, la scelta secondo coscienza, anche in un contesto di brutale dittatura, è sempre possibile.”

La targa sarà scoperta il 6 marzo, ore 11.30, nel Giardino dei Giusti, Parco 25 aprile, inaugurato lo scorso anno per ricordare tutti coloro che durante la dittatura nazi-fascista aiutarono gli ebrei perseguitati rischiando la propria vita. Ma le atrocità non sono purtroppo solo del passato, e allora i momenti di riflessione proseguono la sera al teatro degli Atti (ore 21 con ingresso libero)con lo spettacolo “La scelta”. Quattro storie di coraggio e fratellanza provenienti dalla guerra nella ex Jugoslavia e raccolte da Svetlana Broz medico sul fronte di guerra e nipote di Tito.

Ultimo appuntamento è invece per venerdì 13 marzo (Museo della Citta, Sala del Giudizio ore 17) con l’incontro pubblico “I giusti, testimoni della legge di Antigone” dove a parlare sarà anche Enrico Calamai, diplomatico italiano che è riuscito a mettere in salvo più di 300 persone durante la dittatura militare in Argentina.