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Dall'Europa "battaglia" ai delfinari. Affronte (5Stelle): sono anacronistici

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 4 mar 2015 16:48 ~ ultimo agg. 16 dic 14:45
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19 organizzazioni non governative di 11 Paesi hanno costituito la Coalizione per un’Europa senza Delfinari. L’iniziativa, annuncia l’europarlamentare riminese del 5 Stelle Marco Affronte, è stata lanciata oggi al Parlamento Europeo ed mira ad aumentare la consapevolezza “di quanto centinaia di delfini e altri cetacei siano sfruttati, tenuti in cattività in 33 delfinari distribuiti in 15 Stati”. 
Il coordinatore della Coalizione, Daniel Turner, ha spiegato che “tenere imprigionati balene e delfini, costringendoli ad allenarsi per poi eseguire azioni che non sono proprie del loro comportamento naturale, non solo distorce il normale carattere di questi animali particolarmente intelligenti e socievoli, ma ne compromette la salute fisica e mentale.” L’obiettivo è arrivare ad un’Europa senza delfinari.
I promotori dell’iniziativa ricordano anche che “sono le Leggi di ogni singolo Stato – assieme alla direttiva Europea, chiamata “Direttiva Zoo” – a stabilire che gli animali possano essere tenuti solo se ne vengono assicurati alti standard nella qualità della vita, e la loro integrità fisica e mentale non sia compromessa. All’ultimo controllo, relativo ai delfinari, 15 casi su 28 risultavano infrangere gravemente tale normativa”.
“Il Delfinario di Rimini è stato da poco chiuso proprio per non essersi attenuto alla Legge nazionale sugli animali in cattività – ricorda Affronte –. Non ci sono scuse: se i delfinari non sono in grado di garantire una vita sana agli animali non ci dev’essere più spazio per questo genere di attrazioni in Europa.” Secondo l’eurodeputato si tratta di strutture anacronistiche. “Posso ammettere – dice – che fino a qualche decennio fa potessero avere una loro funzione, scientifica ed educativa – anche se perpetrata in maniera sbagliata – ma oggi non è più così. Io stesso lavoravo in una Fondazione che in parte era finanziata dal Delfinario di Riccione, il primo d’Europa. Ma non possiamo ragionare come allora, non più. Dobbiamo piuttosto pensare a come proteggere questi animali nel loro ambiente naturale, piuttosto che imprigionarli in cattività.”