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Ambiente Rimini

Custodire il territorio

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 27 mar 2015 10:56 ~ ultimo agg. 30 mar 23:27
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Custodire, prendersi cura, vigilare, discernere, partecipare. Parole cariche di significato attorno a cui far ruotare la riflessione degli amministratori locali, convocati dall’Azione Cattolica Italiana in un convegno che si è svolto a Rimini lo scorso 14 Marzo nell’ambito del Consiglio Nazionale dell’Associazione.

La scelta della città di Rimini è fortemente simbolica: è infatti a Rimini che Alberto Marvelli (giovane beato riminese) scelse di consacrare il suo impegno, anche politico. Esattamente 59 anni fa, il 14 Marzo del 1946, infatti, Alberto Marvelli accettò la nomina a membro del Comitato provinciale della Democrazia Cristiana, dimettendosi dalla carica di assessore alla Ricostruzione, ed entrando in campo quale candidato a sindaco per le prime elezioni del dopoguerra.

Una vicenda politica e umana che si è interrotta bruscamente, a soli 28 anni, con la drammatica scomparsa in un incidente. Ma una testimonianza che continua ad essere faro di luce e che proprio nel decennale della sua beatificazione (avvenuta a Loreto nel 2004), la città di Rimini e il Centro di documentazione “A. Marvelli” ci aiutano ad onorare e ricordare per valorizzarne l’attualità e il significato ancora così vivo.

 

custodire il territorio (2)Un bassorilievo in bronzo, per ricordare Alberto, è l’opera realizzata dall’artista riminese Paola Ceccarelli inaugurata presso l’Oratorio di San Giovannino, commissionata dalla Confraternita di San Girolamo, a cui Alberto apparteneva.

Un’opera di pregio il cui valore il Vescovo della Diocesi di Rimini Mons. Francesco Lambiasi ha così sintetizzato nella cerimonia con cui il bassorilievo è stato ufficialmente presentato alla città alla presenza della Presidenza Nazionale e Diocesana dell’Azione Cattolica, del Vescovo Mons. Mansueto Bianchi, e della cittadinanza: “Quando la memoria diventa sguardo e progetto. È questa la direzione che Alberto Marvelli ci indica ed è così ben rappresentata dall’opera di Paola Ceccarelli. Un invito a guardare la città con gli occhi di Dio, per prendersene cura in spirito di servizio e autentica condivisione”.

La riflessione sul servizio alla città è proseguita nel convegno in Sala Manzoni rivolto ad amministratori e politici: “Custodire il territorio. Lotta alla corruzione, tutela dell’ambiente, rilancio della partecipazione”.

Dopo il saluto del Prefetto di Rimini Claudio Palomba e di Elisabetta Casadei per il Centro Studi “A.Marvelli”, la parola è passata al Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica, Matteo Truffelli, che ha spiegato il senso di questa iniziativa e dell’attenzione che l’associazione vuole comunicare alle persone impegnate in politica e che si sono formate nelle file dell’AC.

 

La riflessione sulla tutela dell’ambiente, tema centrale nel governo di una città, è stata affidata al professor Giorgio Osti dell’Università di Trieste: “Le riflessione di tecnici non bastano, per cambiare in meglio il volto delle nostre città servono anche scelte politiche e il coinvolgimento dei cittadini e delle imprese. Occorre un vero discernimento, inteso come visione ampia e penetrante della realtà, di cui la politica deve farsi promotrice”.

In collegamento video è intervenuto Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale anticorruzione: “Dobbiamo profondamente convincerci di quanto la corruzione sia un reato che danneggia l’intera società, smettere di pensare che non ci tocchi. La corruzione allontana le migliori energie dal nostro paese e dalle nostre città. A livello locale è importante lavorare sul piano della prevenzione, per esempio attraverso i Piani anticorruzione e la gestione trasparente. Ma l’impegno politico non è solo un dovere civile, ma anche morale. È necessario un cambiamento di paradigma: il mondo cambia solo se la mafia e la corruzione vengono considerate male assoluto”.

 

Infine l’esperienza di Sara Martini, già Presidente Nazionale della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) e oggi Assessore al Comune di Sesto Fiorentino: “Il problema della disaffezione alla politica è insieme sintomo e causa, assistiamo a una crisi di motivazioni e di fini. Siamo chiamati a fare i conti con la precarietà del tempo presente, un’epoca di identità svincolate. Il mio impegno a custodire il territorio nasce della consapevolezza di sentirsi custoditi, in un orizzonte più ampio. Il servizio politico è lo sforzo incessante di fare sintesi tra alcuni binomi: imprevedibilità e competenza, servizio e sosta, dialogo e fedeltà a se stessi, coinvolgimento e distacco. Il rilancio della partecipazione nasce innanzitutto dalla capacità di instaurare rapporti e relazioni”.

L’attualità del messaggio di Alberto Marvelli per gli amministratori è ribadita da un importante strumento: la “Carta Alberto Marvelli”, sottoscritta dal Vescovo Lambiasi e dal Sindaco di Rimini e che contiene alcuni principi irrinunciabili e fondamentali per chi amministra la città come servizio, cercando coerenza tra Parola e vita, considerando gli ultimi della società come priorità, scegliendo collaboratori onesti e non secondo logiche di partito o interessi personali.

A conclusione del Convegno i partecipanti hanno visitato in anteprima la mostra al Museo della Città: “Lèvati, o anima, e guarda”: oltre 60 opere di pittori e scultori per ricordare Alberto Marvelli. La mostra d’arte è stata inaugurata ufficialmente per tutta la cittadinanza il giorno dopo, domenica 15 marzo, con un recital musicale in collaborazione con il Liceo G. Lettimi e sarà visitabile fino al 12 aprile. L’ingresso è libero ed è possibile richiedere visite guidate.

 

Per saperne di più:

www.azionecattolica.it

http://chiesa.rimini.it/albertomarvelli/

Silvia Sanchini