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Attualità Riccione

Dreamini: Trc da sospendere per incompatibilità finanziaria

In foto: TRC
TRC
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 18 nov 2014 15:30 ~ ultimo agg. 19 nov 13:40
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Un po’ bufala tecnologica, un po’ trappola finanziaria”. Il titolo dato all’incontro sul Trc, in programma questa sera alle 21 alla sala Marvelli della Provincia in via Dario Campana, fa già intuire da che parte stanno i promotori. L’associazione Dreamini ha chiesto a Mario Ferri, esperto di sistemi pubblici locali e ad Antonio Alei, esperto di sistemi di mobilità di fare una valutazione sulla sostenibilità economica dell’opera e sulla tecnologia che sarà utilizzata.

Se non ci fossero le risorse per proseguire i lavori del TRC Agenzia Mobilità rischierebbe di dover rispondere di danno erariale. Ad ipotizzarlo è Mario Ferri. Ferri ha studiato business plan e bilanci e afferma che il costo da 103 milioni di euro non è al momento coperto.

A finanziare l’opera i comuni di Rimini e Riccione, Stato e Regione, ma anche la stessa Agenzia di Mobilità: “Am – spiega Ferri – oltre ad essere un soggetto regolatore è anche cofinanziatore per 13milioni di euro. Ad oggi  non è in grado di apportare il suo contributo”.

Il business plan indica il pagamento tramite la vendita della sede di via Carlo Alberto Dalla Chiesa (ipotizzati 5,5 milioni), ancora non avvenuta e la stipula di un mutuo da 12 milioni. Il ricavato della vendita dell’immobile, sostiene Ferri, non sarebbe poi comunque destinato al Trc, ma al pagamento del debito nei confronti di Start Romagna. “Sarebbe in atto anche il tentativo di reperire risorse tramite la costruzione su un lotto in via Coletti per cui AM ha ottenuto il permesso di costruire”.

Tutto questo per Ferri “rende inevitabile, a parere nostro, sospendere i lavori fino all’approvazione di un nuovo piano finanziario che indichi le fonti di finanziamento, perché se il TRC dovesse essere sospeso per carenze di risorse ne deriverebbe una responsabilità erariale nei confronti degli organi di Agenzia Mobilità”.

Dubbi sulla sostenibilità ma anche sulla tecnologia utilizzata per i mezzi. “La tecnologia olandese – spiega Antonio Alei, esperto di sistemi di mobilità – ha mostrato diversi problemi laddove è già stata utilizzata: Eindhoven e a Duet in Francia. Problemi di sicurezza, di manutenzione, ma soprattutto problemi per l’omologazione della guida automatica che ancora non è stata data nei tracciati dove viene utilizzata. Quest’ultima, invece, è un elemento sostanziale nel progetto del TRC, finanziato dalla stato proprio per le guide innovative”.

Alei ha anche delle riserve sul luogo in cui sta sorgendo il trc: “Già la ferrovia è una cesura importante tra mare e città, il trc la renderà ancora più profonda”.

Qui siamo ad un bivio sostanziale – conclude Ferri – Da una parte ci sono le penali (qualcuno ipotizza tra gli 8 e i 40 milioni) che si dovrebbero pagare nel caso di sospensione dei lavori, dall’altro il disastro a cui andremmo incontro se volessimo costruire l’opera senza avere le risorse. Tra le due io proferisco le penali che potrebbero essere limitate”.