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Icaro Sport

I pronostici sul Mondiale in Sudafrica di Vicini e Pizzul al Panathlon

In foto: La conviviale dei Panathlon Club di Rimini e Cesena si è svolta ieri sera a San Patrignano, protagonisti l'ex CT azzurro e l'ex telecronista Rai della Nazionale.
La conviviale dei Panathlon Club di Rimini e Cesena si è svolta ieri sera a San Patrignano, protagonisti l'ex CT azzurro e l'ex telecronista Rai della Nazionale.
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sab 17 apr 2010 20:00 ~ ultimo agg. 00:00
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Inutile negarlo, nell’aria il profumo di Mondiale si sentiva e la spiegazione è semplice: quando senti parlare Bruno Pizzul e ascolti anche Azeglio Vicini la mente torna alle notti di Italia ’90, agli occhi di Schillaci, alla sciagurata zuccata di Caniggia e al San Paolo che prima acclama Maradona e poi resta attonito di fronte all’eliminazione dell’Italia – si legge in una nota del Panathlon Club Rimini -. Pizzul e Vicini sono stati gli ospiti d’onore della conviviale di aprile del Panathlon, svoltasi ieri sera nel Teatro di San Patrignano dopo una cena nel salone con i ragazzi. In Intermeeting tra il Panathlon Club Cesena e il Panathlon Club Rimini, il titolo della serata è stato: “Mondiali 2010: possibile un altro trionfo della squadra azzurra?”

«Il pronostico può essere semplice – ha detto Pizzul – per via del fatto che si può dire qualsiasi cosa. Ma è anche un pronostico complicato, perché poi ci si ricorda di cosa si dice e si viene puntualmente smentiti dai fatti. La risposta istintiva è che il trionfo si può anche ripetere, in fondo se quattro anni fa gli azzurri hanno vinto e non erano i più forti, le premesse adesso sono simili. Però guardiamo anche alle prestazioni degli “azzurrabili” e non si può stare troppo allegri… Il calcio resta uno straordinario mistero agonistico e consideriamo anche un fatto: la nostra nazionale dà il meglio di sé quando è con l’acqua alla gola, come nel 1982 e nel 2006».

Secondo Azeglio Vicini «Inghilterra e Spagna sono le squadre con più talento, la prima con una guida tecnica che conosciamo bene e con un talento come Rooney, la seconda con bel gioco e anche fraseggio, a volte forse addirittura eccessivo. Consideriamo anche che si tratta di una prima volta nel continente africano e quindi vanno messi in conto anche altri fattori, la possibilità di ben figurare della squadra di casa e le solite Argentina e Brasile. Noi? I primi quattro posti sono raggiungibili, ma occhio al girone iniziale: il Paraguay è una buonissima squadra».

Poi spazio ai ricordi di Italia ’90 e a quel Michel Vautrot che arbitrò la semifinale con l’Argentina.
«Quella partita non si sarebbe mai dovuta giocare a Napoli – ricorda Bruno Pizzul -. Quel gol di Caniggia, l’arbitraggio, i minuti di recupero… Al di là di tutto, però, ricordiamoci di cosa successe in Corea, con le nostre proteste contro Byron Moreno ma con Vieri che sbagliò un gol a pochi centimetri dalla porta. Guardiamo al futuro e ai prossimi Mondiali. La mia favorita è la Spagna, anche se per la verità ha storicamente grandi difficoltà a unirsi nel corso di grandi manifestazioni».

E le nuove leve del giornalismo televisivo?
«Il compito di questi ragazzi è difficile – ha detto Pizzul –. Noi operavamo in regime di monopolio, adesso è tutto diverso. Comunque vi assicuro che sono colleghi molto preparati, l’unico piccolo rimprovero che posso fargli è che a volte si prendono troppo sul serio. Dovrebbero sorridere un po’ di più».

(nella foto, Bruno Pizzul)