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Economia Regione

Le nuove norme fiscali costano alle coop 80 milioni di euro all'anno

In foto: In attesa della grande riforma, le coop emiliano-romagnole mettono mano al portafoglio. Infatti - come si può leggere sul Sole-24Ore CentroNord in edicola lunedì - le nuove norme fiscali concordate con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti costano, a regime, circa 80 milioni di euro all'anno, quasi un quarto dei 310 milioni che verranno spesi a livello nazionale.
In attesa della grande riforma, le coop emiliano-romagnole mettono mano al portafoglio. Infatti - 
come si può leggere sul Sole-24Ore CentroNord in edicola lunedì - le nuove norme fiscali concordate con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti costano, a regime, circa 80 milioni di euro all'anno, quasi un quarto dei 310 milioni che verranno spesi a livello nazionale.
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ven 30 ago 2002 15:20 ~ ultimo agg. 00:00
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All’indomani del versamento dell’acconto di giugno (il 70% del totale, saldo a fine novembre) che vale poco meno di 60 milioni, le coop fanno i conti sul nuovo (provvisorio) regime tributario e per la prima volta devono passare alla cassa per
quel che riguarda l’Irpeg.
E, naturalmente, scoprono che le somme incidono in maniera significativa sui bilanci delle oltre 3.700 imprese mutualistiche emiliano-romagnole (che hanno fatto
registrare un fatturato 2001 di 30.880 milioni di euro dando lavoro a poco meno di 159 mila addetti).
Di fatto i versamenti fiscali di fine giugno rappresentano il prelievo sull’Irpeg con un’aliquota di circa il 18%, tassazione
che fa venir meno il principio sempre seguito della non tassabilità di somme che non costituiscono capitale divisibile; che, in altre parole, non potranno mai entrare nella disponibilità dei soci.
Complessivamente il mondo della
cooperazione – che archivierà un 2002 tra luci e ombre con Legacoop in crescita del 4% rispetto ai 21 mila milioni di euro e Confcoperative che spera di eguagliare i 13.070 milioni di euro dello scorso anno – pare aver digerito senza troppi guai
l’amaro calice della tassazione.
“Ne avremmo fatto volentieri a meno – spiega Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative Emilia-Romagna – tanto più scorrendo i risultati di un’annata
non certo felice per il nostro sistema, specie per quel che riguarda il settore agroalimentare e quello turistico. Ci è stato chiesto uno sforzo e abbiamo pagato; ora siamo in attesa di un regime definito che riconosca, senza penalizzarle, le
peculiarità del mondo cooperativo.
In particolare confidiamo che il rapporto soci/dipendenti si fermi ad una soglia di
prevalenza del 51% e si applichi in maniera graduale”.
“Certo, quest’anno ci sono da pagare più tasse e la cosa sicuramente inciderà sui conti – aggiunge Giuliano Poletti,
presidente di Legacoop – però da sempre paghiamo imposte e solo nel 2001 abbiamo versato all’Erario 52 milioni di euro, soprattutto alla voce Irap; ma è evidente che queste nuove uscite sull’Irpeg significheranno meno riserve indivisibili,
meno capitalizzazione e una minore propensione agli investimenti”.