Con i primi arrivi, partono le lamentele. Siamo davvero 'antituristi'?
a gennaio fece discutere la ricerca di Trademark che portò alla luce il fenomeno dell’antiturismo. Alcuni dati tra tanti: per il 28% dei riminesi interpellati i turisti dovrebbero essere di meno, mentre i nemici giurati del turismo rispetto al ’94 sono saliti dal 4 al 7%. Dati figli di un’economia che oggi si basa solo per il 28% sul turismo, rispetto al 50% di trenta anni fa, con un calo anche dei lavoratori che scelgono il settore della ricettività.
Dobbiamo abituarci a vedere il turismo non più come il motore della nostra economia, ma come una semplice risorsa tra tante? E quali disagi è disposta a sopportare la Rimini che del turismo non vive? Il sindaco e assessore al Turismo Alberto Ravaioli è consapevole della difficile sintonia tra queste due anime della città, ma ricorda che il turismo rimane sempre, più o meno direttamente, la principale ricchezza della città.
Ravaioli invita a tenere alto il valore dell’ospitalità e a non esasperare i toni.
Anche l’assessore provinciale al Turismo Massimo Gottifredi è consapevole dei segnali di frattura fra chi del turismo ci vive e chi no, ma la prospettiva rimane quella di fare della nostra un’area con una valenza turistica sempre più ampia. “La necessità di migliorare le infrastrutture, come valore sia per i cittadini che per il turismo, è sentita da anni – afferma Gottifredi – ma in settori come la viabilità purtroppo i tempi sono lunghi”. Anche Gottifredi invita a non sottovalutare il peso del turismo.