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Bellaria Igea Marina Newsrimini Politica

Welfare, turismo, territorio. La SPI CGIL si rivolge ai candidati

di Redazione   
Tempo di lettura 9 min
Ven 25 Apr 2014 08:20 ~ ultimo agg. 17 Mag 05:54
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Ma prima di tutto, premette il sindacato dei pensionati, occorre un clima che passi dalla divisione all’alleanza per superare le difficoltà attuali.

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Il documento della SPI CGIL

CONTRIBUTO PER UNA CITTA’
AMBIENTALMENTE E SOCIALMENTE SOSTENIBILE.

Premessa
La Lega SPI-CGIL di Bellaria Igea Marina quale sindacato dei pensionati, anziani ed invalidi in rappresentanza di 1.653 iscritti, col presente contributo intende avanzare ai candidati sindaci ed alle forze politiche che si candidano a governare per i prossimi cinque anni questo Comune le proprie idee, i propri obiettivi, le proprie proposte.
La rappresentanza sociale, che intendiamo esercitare nell’attuale confronto politico per il governo della città, in questo contesto si discosta dal ruolo di negoziatore per assumere quello dell’indicazione e della proposta allo scopo di dare il proprio contributo per una città con maggiore coesione e giustizia sociale.
Lo facciamo per il bene della città e per la parte debole della popolazione che rappresentiamo chiarendo che non possediamo nessun pacchetto di voti da mettere nella competizione elettorale stante il nostro ruolo si apartitico, ma non apolitico.
Facciamo appello a tutte le forze politiche affinché la campagna elettorale non sia occasione di un ulteriore disgregazione politica fra forze alternative e diverse, ma sia opportunità per porre al centro programmi, obiettivi e progetti nel rispetto reciproco dei differenti punti di vista e ruoli.
Crediamo infatti che dalle difficoltà dell’attuale situazione o se ne esce tutti assieme o non se ne esce e che nessuna forza o coalizione politica da sola ce la potrà fare. Per questo è importante che al di là delle diversità ci sia impegno e coinvolgimento comune su temi: quale sviluppo urbano, quale turismo, quale idea di paese si vuole sviluppare tenuto presente che è compito, dovere e responsabilità di tutta la classe dirigente locale delineare il futuro di questa città.
Serve quindi perseguire un’unità di intenti che superi gli egoismi individuali, per affrontare i cambiamenti demografici in atto e le relative trasformazioni dovute all’immigrazione, per questo è necessario passare dall’IO al NOI.
Le linee di indirizzo contenute nel presente documento indicano le nostre priorità di riferimento e non hanno l’intento di costituire un programma esauriente ed onnicomprensivo.

Welfare
E’ strategico considerare le politiche sociali, sanitarie e le prestazioni di welfare non come un costo su cui intervenire come avvenuto finora con tagli indiscriminati, ma al contrario una componente fondamentale della crescita economica e produttiva oltre che un elemento di qualità sociale e civile del nostro territorio.
Contributi ad anziani e disabili gravi col potenziamento dei servizi esistenti per il sostegno della domiciliarità quali: telesoccorso; teleassistenza; assistenza domiciliare di base; assistenza domiciliare integrata; assegno di cura. Insieme a queste azioni va costruita un’alleanza fra la pubblica amministrazione e le rappresentanze sociali a difesa della parte più vulnerabile della popolazione di fronte all’espandersi della povertà, prevedendo nuovi interventi per contrastarla giocati su una molteplicità di piani in aggiunta al tradizionale sussidio economico, contemporaneamente vanno modificate le politiche d’integrazione degli immigrati e/o prevederne di nuove.
Nell’impossibilità di assistere l’anziano al proprio domicilio va portata a compimento la realizzazione a Bellaria Igea Marina della nuova struttura del tipo casa-residenza per anziani non autosufficienti, già deliberata dal Consiglio Comunale con delibera n. 24 del 23/4/2013 per l’accreditamento di n. 53 posti letto riconosciuti dal Distretto Socio Sanitario Rimini Nord, dotandola di tutti i requisiti strutturali e gestionali necessari per l’accreditamento stesso. Tale realizzazione, seppur non di proprietà pubblica, si rende necessaria per soddisfare le richieste dei nostri anziani non autosufficienti, per i quali la risposta al domicilio delle assistenti familiari private non è più adeguata.
E’ necessario ed opportuno realizzare nuove risposte abitative come il “condominio solidale”, per quegli anziani in buone condizioni di salute, ma che spesso sono soli per varie ragioni familiari, dove la persona possa condividere con altri l’abitazione e forme leggere di assistenza mantenendo la propria autonomia il più a lungo possibile.
Le politiche della casa sono dunque un elemento fondamentale del welfare del territorio necessarie, in primo luogo per affrontare sia il disagio dovuto alla carenza di alloggi in affitto a prezzi accessibili ai bassi redditi, sia l’aumento di sfratti per morosità.
Le recenti normative: Legge regionale n°24/2013, “disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo”, (che prevede uno specifico tavolo di concertazione territoriale) e il Piano Casa- Decreto legge 28 marzo 2014 n°47, “misure urgenti per l’emergenza abitativa”, (che prevede finanziamenti per il sostegno all’affitto a canone concordato e per l’ampliamento alloggi Erp) ci consentono di aprire un confronto ampio sul tema dell’abitare per definire criteri e requisiti per l’accesso all’Erp; i piani di sviluppo locale per l’edilizia residenziale sociale (da realizzare attraverso la collaborazione con soggetti privati); la definizione di specifici fondi di sostegno all’affitto; la riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico nell’ottica del risparmio energetico e dell’abbattimento delle barriere architettoniche interne ed esterne. Si inserisce in tale contesto il rifinanziamento del fondo del così detto “Progetto Casa Bellaria” iniziativa già realizzata in collaborazione con ACER volta al reperimento di alloggi a canone calmierato.
Stante la carenza di presidi sanitari a Bellaria Igea Marina ed alla luce della nuova Azienda Unica della Romagna, occorre rendere operativa e funzionante la Casa della salute, che esiste nella programmazione sanitaria, ma che concretamente non è una realtà per gli utenti. La scelta della casa della salute nasce dall’idea forte di avere una sede territoriale di riferimento per la prevenzione primaria e secondaria, oltre che per dare risposte ai bisogni dei cittadini, attraverso la presa in carico garantendo la continuità assistenziale.
Il welfare quindi è la vera sfida del futuro. Ma nel welfare è necessario innovare, ripensare, scegliere. Citiamo ad esempio la sanità: può essere un ambito di spreco se gestita male, ma può diventare sempre di più un fattore di straordinario sviluppo se si ripensano alcuni snodi: il superamento della centralità dell’ospedale, sostituendo questa idea con quella di una sanità che si realizza nel territorio e al domicilio della persona, rilanciando la prevenzione.
Rimane imprescindibile che non vengano tagliate ulteriormente le risorse per la sanità e comunque meno risorse non siano l’alibi per tagliare i servizi. Una riorganizzazione innovativa può consentire il miglioramento della qualità del nostro servizio sanitario.

Territorio.
Il territorio è un bene non riproducibile e la sua compromissione è un fattore irreversibile, perciò la sua salvaguardia, il suo recupero, la sua messa in sicurezza sono obiettivi irrinunciabili e possono essere uno straordinario fattore di crescita e di lavoro, per uno sviluppo del turismo che non distrugga altro spazio urbano ma valorizzi e ristrutturi il patrimonio edilizio esistente.
Attuazione della pianificazione strategica della città che mira al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, ad un governo del territorio in sintonia con il principio della tutela e della valorizzazione dell’ambiente, nel rispetto degli equilibri ecologici e dello sviluppo sostenibile.
All’imperativo “no alla cementificazione” – che facciamo nostro – si accompagna l’urgenza della riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato che dovrà realizzarsi sul piano della sicurezza e del risparmio, nel rispetto delle normative antincendio, sismiche, del risparmio energetico. Dovranno essere sottoposti a riqualificazione: gli edifici pubblici con particolare riferimento alle scuole; gli alberghi anche incentivando il credito d’imposta; le strutture produttive; gli edifici privati.
Siamo convinti che la previsione urbanistica del PSC di una crescita demografica per i prossimi anni di 5.000 abitanti debba essere riconsiderata alla luce della decrescita registrata nel 2013 e che pare continui a delinearsi anche per i prossimi anni. Di conseguenza i 2.000 appartamenti inseriti (ma non se ne ravvisava la necessità) non devono essere nuove costruzioni ma semmai recupero e trasformazione dell’edilizia esistente.
Questo è il punto tecnico-politico strategico per la città. Il PSC è stato adottato e lo sviluppo della città è stato delineato però se si vuole recuperare gli errori veri o presunti del passato occorre passare attraverso un patto sociale forte fra potere pubblico, privati, costruttori, imprenditori e sindacati al fine di assicurare una specie di “democrazia urbanistica partecipata” che consenta a tutti i cittadini di godere dei medesimi diritti e possibilità, di usufruire la città indipendentemente dalle loro caratteristiche fisiche, sociali ed economiche.

Piano urbano della mobilità sostenibile
Le sfide che partono dai principi di sostenibilità richiedono profondi cambiamenti nel sistema della mobilità nel modo di concepirla e praticarla. Il trasporto pubblico locale per essere competitivo dovrà raggiungere tempi di percorrenza paragonabili a quelli dell’automobile.
Per altri versi dovrà essere promossa e sostenuta la cosiddetta “mobilità dolce o lenta” che significa uso della bicicletta, difesa degli utenti deboli della strada, abbattimento delle barriere architettoniche, pedonalizzazioni ecc.
Da subito occorre comunque diminuire l’uso di automobili e motorini con misure di carattere strutturale; parcheggi scambiatori per auto e pullman turistici togliendoli dalla Via Panzini/Via Pinzon per concentrarli in un’area dedicata.
Una realtà con i numeri di presenze e arrivi come quella bellariese può continuare ad essere servita da collegamenti ferroviari mantenendo nel sito attuale la linea ferroviaria. Bisogna però prevedere un uso diverso di trasporto a partire dalla preclusione almeno nelle ore diurne del passaggio di treni merci. Occorre prevedere l’utilizzo della linea ferroviaria come trasporto urbano metropolitano con mezzi veloci e più fermate nel nostro comune e che sia in grado però di collegarsi con la rete dell’alta velocità verso Bologna, Milano, Roma. Il problema costituito dall’esistenza di 6 passaggi a livello in un chilometro e mezzo può essere ridotto chiudendone due (Via Giorgetti; Via Sebenico) e realizzare i relativi sottopassaggi pedonali. Restano come adesso i PL di Via Pascoli, e il nuovo di Via Savio. Mentre il passaggio a livello di Via fratelli Cervi proponiamo che diventi un passaggio a livello automatico. E’ di tutta evidenza che occorre un nuovo piano del traffico che preveda nella zona a mare la mobilità lenta ed estenda la pedonalizzazione del centro urbano.

Turismo
Ridurre il peso della rendita immobiliare a vantaggio degli investimenti e della riqualificazione del settore.
Affermare l’idea del demanio marittimo come bene comune indisponibile da tutelare e qualificare per migliorare la qualità dell’offerta turistica. No alla privatizzazione delle spiagge. Promuovere la riqualificazione delle strutture ricettive verso Zero barriere architettoniche, perché esiste anche un segmento di possibili turisti portatori di qualche disabilità, temporanea o permanente e con discreta o buona capacità di spesa, che spesso non trova un’adeguata risposta alle sue esigenze. Sostenere il turismo sociale per i nostri anziani per dare valore sociale alla vacanza trovando le modalità di sostegno per chi ha un basso reddito.

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