Turismo, approvata mozione Petitti su governance. ‘Finalmente si svolta’
Il provvedimento impegna il governo ad alcune azioni come una governance complessiva del settore coordinata con la nuova collocazione del settore nel Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo.
“Con l’approvazione della mozione siamo finalmente ad una svolta per il turismo – commenta la Petitti, che ha tenuto in aula la dichiarazione di voto per il gruppo PD – Il comparto deve diventare uno dei pilastri economici del Paese, fonte di rilancio per la crescita e l’occupazione, consapevoli che il brand Italia da solo non basta più. Abbiamo un tesoro per le mani, ma se i flussi internazionali crescono e quelli diretti verso l’Italia diminuiscono, è urgente che il turismo sia compiutamente riconosciuto come opportunità strategica per il Paese attraverso un conseguente salto di qualità delle politiche di settore”.
La mozione impegna anche il Governo a individuare, nell’ambito della riforma del titolo V della Costituzione, le forme migliori per l’assetto delle competenze nel settore, a rivedere ed attuare un piano strategico nazionale e a rinnovare profondamente organizzazione e missione dell’Enit, perché possa diventare quella struttura specializzata a interpretare i grandi cambiamenti del settore dando risposte innovative nei mercati internazionali con politiche di promo-commercializzazione”, spiega la Petitti.
Le iniziative immediatamente realizzabili prevedono un sistema organico di politiche economiche e fiscali per la digitalizzazione del settore, per favorire le start-up turistiche e per estendere il bonus per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica anche agli immobili turistico-ricettivi.
L’impegno chiesto al governo è poi quello di rivedere la tassa di soggiorno per eliminare gli scompensi creati sul territorio tra i comuni che l’hanno istituita e gli altri, mentre sul fronte delle concessioni demaniali è urgente verificare l’apertura della Commissione europea verso una maggiore flessibilità nell’applicazione della direttiva Bolkestein.
Spiega il deputato riminese: “Va colto e seguito con attenzione il segnale positivo arrivato dal commissario europeo Damanaki, secondo la quale la Commissione sarebbe disponibile a modificare i rigidi vincoli della direttiva Bolkestein consentendo maggiore flessibilità ai singoli Stati per tener conto delle peculiarità delle proprie coste”.












