TRC, Pironi assicura: niente alberi abbattuti fino al voto.
Pironi, insieme al Dirigente del Settore lavori pubblici Baldino Gaddi, ha inoltre spiegato che i lavori attualmente in corso sono rivolti, in questa fase, alla bonifica del terreno di scavo da eventuali ordini bellici residuo dei bombardamenti alleati lungo il tracciato ferroviario.
Il Sindaco, a fine mandato, ha sottolineato inoltre i risultati ottenuti sul fronte del contenimento e sulla sicurezza dei costi dell’opera, che non aumenterà di un euro rispetto ai costi a suo tempo preventivati e approvati dal Consiglio comunale.
Il tutto articolato in un documento in cui Pironi ribadisce la coerenza di quanto fatto in tema di TRC tenendo come priorità la tutela di amministrazione e consiglieri. “Pur stringendo i denti e ingoiando rospi”, conclude il sindaco in vena di rimozione di sassolini dalla scarpa.
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Il documento di Pironi sul TRC:
“L’amministrazione si insedia a fine giugno 2009; la Giunta Imola aveva approvato un accordo di programma nel 2005 e uno alla fine del 2008 per la realizzazione dell’opera (con Ministero, Regione, Provincia e Comune di Rimini). L’accordo di programma, che specifica gli impegni finanziari dei diversi soggetti, tra le altre cose vieta espressamente il recesso unilaterale dall’accordo stesso e, conseguentemente, dal progetto. La Giunta Imola aveva dato anche il consenso per l’approvazione dello Statuto di Agenzia Mobilità (la cui approvazione è avvenuta nella assemblea del 25 MAGGIO 2009!) in cui all’art 21 si stabiliva che “tutti i beni mobili, immobili e debiti, facenti parte del TRC e funzionali per la regolare effettuazione del servizio, nessuno escluso, verranno attribuiti esclusivamente ai comuni di Rimini e Riccione con le modalità previste dall’art. 21 dell’accordo di programma.” Cioè sulla base del principio ripartitorio Rimini 70/Riccione 30.
Nel luglio 2009 arriva al Comune di Riccione la richiesta da parte di AM di versare la prima quota parte di contributo in quanto non avendo ancora il CIPE erogato il finanziamento agenzia mobilità si era esposta con gli istituti di credito per anticipare le risorse per i lavori ed era finita in crisi di liquidità.
Il Comune di Riccione chiede immediatamente chiarimenti sullo stato del progetto e sulla tempistica. Tra il mese di luglio e settembre si tengono tre incontri con i tecnici di AM per avere delucidazione sul progetto. Durante questi incontri l’Amministrazione Comunale fa presente i problemi tecnici e viabilistici che il progetto approvato causa sul territorio riccionese. AM risponde che l’Amministrazione comunale precedente non aveva mai sollevato alcuna questione tecnica e non aveva mai chiesto alcuna modifica e quindi chiede di formalizzare le richieste. Il 20 settembre 2009 l’Amministrazione invia la richiesta formale portando prima la lettera all’attenzione della direzione comunale PD.
Con l’affidamento da parte di AM dell’appalto dei lavori nel dicembre 2008, (ovvero nei termini stabiliti dalla delibera CIPE), al fine di evitare che venissero imputate penali e responsabilità in capo alle Amministrazioni sottoscrittrici dell’Accordo di Programma, l’Agenzia propone nel 2010 di mettere in mora il Ministero delle Infrastrutture diffidandolo ad adempiere l’impegno assunto sotto il profilo finanziario.
Nell’ottobre 2010 il CIPE, a seguito della diffida libera le risorse, e la Corte dei Conti convalida il finanziamento. Il progetto da tale momento ha piena copertura finanziaria rispetto al quadro economico approvato dell’Accordo di Programma del 2008.
Passano i mesi e le richieste di Riccione vengono ignorate sia dal Comitato di Coordinamento che da AM.
4 Agosto 2011: il Consiglio Comunale approva un ordine del giorno in cui, ribadendo la strategicità del TRC, si chiede all’amministrazione di “ottenere” le modifiche richieste già nel 2009 e si chiede ad AM di procedere ad un aggiornamento dei costi dell’opera per avere la chiarezza dei conti.
L’Amministrazione comunale di Riccione sollecita AM e ottiene il 3 novembre 2011, in sede di comitato di coordinamento (l’organismo decisionale previsto dall’accordo di programma) la formalizzazione dei costi aggiuntivi che ammontano a oltre 10 milioni di euro (il costo complessivo passa da 92 a 102 mil). In quella sede l’Amministrazione comunanle di Riccione fa presente che non è possibile per Riccione farsi carico di quegli oneri aggiuntivi, nemmeno parzialmente.
Il 24 novembre 2011 il Consiglio Comunale di Riccione vota una delibera di indirizzo che ribadendo quanto sottoscritto dall’accordo di programma 2008 vincola definitivamente la partecipazione finanziaria al progetto, direttamente e indirettamente, ai 6.278.000 euro previsti. Il termine “Indirettamente” significa che non è per noi non sarebbe stato accettabile neppure caricare i costi su AM indebitandola ulteriormente come invece avrebbero vuluto la Provincia ed il Comune di Rimini.
Il 24 aprile 2012 AM su sollecito della Regione propone alle parti una nuova bozza di accordo di programma per ripartire l’impegno finanziario tra Rimini, Riccione ed AM. Il Comune di Riccione fa tuttavia presente che non può procedere alla sottoscrizione perche è contrario alla delibera di indirizzo approvata dal proprio Consiglio Comunale.
Da quella data dal comitato e da AM non è più arrivato nulla, solo la richiesta di consegnare le aree di cantiere per procedere entro maggio ai lavori e SOLAMENTE l’abbattimento dei tre pini di viale Aosta il giorno dopo le ultime elezioni politiche.
A seguito del silenzio degli altri Enti sottoscrittori dell’Accordo di Programma, il Comune di Riccione decide di avvalersi della consulenza di un legale amministrativista esperto in infrastrutture pubbliche per indurre Comune di Rimini, Provincia e Regione a prendere atto dei contenuti della delibera di consiglio del 24 nov 2011. In caso contrario si sarebbe proceduto al recesso unilaterale.
All’ultimo comitato di coordinamento le parti accolgono favorevolmente le richieste formalizzate dal Comune di Riccione e accettano la modifica dell’accordo compatibilmente con quanto indicato nella delibera di Consiglio. La Regione annuncia la disponibilità del ministero ad erogare i 10 mil. anticipando quanto previsto per la seconda tratta Rimini-Stazione Rimini-Fiera.
L’accordo di programma non tocca e non riguarda la parte tecnico-progettuale per la quale, trattandosi di sistema di trasporto, e di infrastruttura strategica, ai sensi della legge obiettivo, la competenza esclusiva per qualsiasi modifica progettuale e’ del Ministero alle Infrastrutture e trasporti. Regione e AM hanno sempre fatto presente che ogni modifica che compromette in tutto o in parte il sistema di trasporto (quindi tecnologia, lunghezza del percorso, tipologia del percorso, tempistica di percorrenza) deve necessariamente essere risottoposto alla commissione tecnica ministeriale (riavviando procedure e tempi). La Regione ha fatto sempre sapere (ribadito dalla provincia) di non avere intenzione di procedere alla richiesta di riformulazione del progetto. AM, da stazione appaltante, se non ha una richiesta da Regione e Ministero non può che dare esecutività al progetto presentato ed approvato.
Si rammenta a tale riguardo che nell’ottobre del 2013 si è organizzato un incontro con l’Assessore Peri della Regione Emilia Romagna, presenti i tecnici, per verificare la possibilità di interrompere il TRC in prossimità della zona Ambio. Dalle verifiche informali esperite presso il Ministero tale ipotesi fu totalmente esclusa e, quindi, cassata.
L’Amministrazione Comunale di Riccione preso atto dell’indisponibilità delle parti di modificare progetto e della volontà di caricare sul Comune di Riccione quota parte dei costi aggiuntivi incarica un legale (avv. Passalacqua) per ricevere un parere tecnico sulla praticabilità di attivare un recesso dall’accordo di programma.
Contestualmente si chiede e si ottiene un incontro presso la Corte dei Conti sezione Emilia Romagna, in ambito consulenziale, per analizzare e verificare la situazione finanziaria dell’opera nonchè l’effettiva capacità del Comune di Riccione di resistere a fronte delle pretese di maggiori costi avanzate in capo al Comitato di Coordinamento. Dall’incontro scaturisce la corretta impostazione seguita dal Comune di Riccione nell’ambito del procedimento in corso.
L’avvocato Passalacqua individua un percorso per il recesso, lo formalizza in un parere che l’amministrazione trasmette, forte del parere espresso anche dalla Corte dei Conti, al comitato di coordinamento diffidando lo stesso comitato nel procedere all’imputazione dei costi aggiuntivi in capo al comune di Riccione.
Il comitato di coordinamento riconosce finalmente la piena legittimità delle posizioni riccionesi e chiede formalmente ad AM di rivedere il piano dei costi e di riportarlo sui valori d’origine, lasciando invariato il progetto tecnico.
Nel medesimo tempo AM faceva recapitare al Comune di Riccione un’ingiunzione di pagamento per 2.700.000 euro. Immediatamente l’Amministrazione si è appellata al Tar e abbiamo viste riconosciute le nostre ragioni.
Sono state inoltre definite e concordate al tavolo tecnico costituito fra settore LLPP Comune di Riccione e AM modifiche al progetto da presentare definitivamente al Dipartimento Generale della Motorizzazione Civile (organismo tecnico del CIPE e del Ministero dei LLPP)
Per tutto quanto sopra ricordato si può concludere che tutti gli atti approvati da giunta e consiglio comunale da questa amministrazione sono coerenti e conseguenti e hanno sempre puntato alla tutela dell’amministrazione e dei consiglieri (pur stringendo i denti e ingoiando rospi). “












