Tagli all’università: per Cantelli Forti serve autocritica


“Sono assolutamente critico sull’insensibilità dei politici e del Governo nei confronti dell’università” – spiega il presidente del polo universitario di Rimini, Giorgio Cantelli Forti “Ma ritengo che non sia nè giusto nè produttivo creare proteste”. Secondo Cantelli Forti i rettori dovrebbero partire col fare autocritica. Cercando innanzitutto di non cedere alla tentazione di moltiplicare i corsi di laurea. “Bisognerebbe caratterizzare ogni polo su una precisa missione, e non ripetere una cosa fatta in una sede anche in un’altra sede. Per esempio, una delle ipotesi per il futuro potrebbe essere quella dei due poli romagnoli, con Forlì e Cesena da una parte, Rimini e Ravenna dall’altra. A quel punto, però, bisognerebbe capire se Rimini e Ravenna, per esempio, le due città, sarebbero pronte a quest’unione”.
Riflessioni cui stimolano anche le tabelle, pubblicate oggi dal Sole 24Ore, con le classifiche delle università italiane, pubbliche e private: classifiche in cui i corsi dell’università di Bologna non spiccano.
I tagli ipotizzati dal decreto produrrebbero problemi al turn over e aprirebbero l’ipotesi, definita sciagurata dai sindacati, della trasformazione degli atenei in fondazioni di diritto privato: uno scenario, quest’ultimo, definito invece addirittura interessante dal professor Cantelli Forti. “Credo che sia interessante il sistema delle fondazioni: una fondazione dell’Università di Bologna col multicampus diverebbe di fatto un sistema di cinque fondazioni, con cinque città a sostenerlo e un logo, quello dell’università di Bologna, vincente. Si tratta di sviluppare un’ottica imprenditoriale”.
(NewsRimini.it)