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Stagionali sfruttati. Rinaldis: molta amarezza Bagnolini (Cisl): fenomeno noto

di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Gio 3 Apr 2014 09:38 ~ ultimo agg. 17 Mag 04:48
Tempo di lettura 4 min

Un servizio di ‘Striscia la notizia’ ha riportato alla ribalta della cronaca nazionale la questione dei lavoratori stagionali della riviera romagnola, che in alcuni casi sarebbero trattati come schiavi.
La Procura di Rimini ha aperto un fascicolo conoscitivo per riduzione in schiavitù. Dispiaciuta la presidente degli albergatori riminesi Patrizia Rinaldis che invita a non generalizzare e ricorda che spesso a compiere certe irregolarità siano sempre le stesse strutture.
Dalla Fisascat Cisl invece arriva l’invito a sedersi intorno ad un tavolo per cercare una soluzione concreta ad un problema non nuovo. Problema che non è certo un bello spot per la Riviera alla vigilia della stagione estiva.

“Il fenomeno è radicato da decenni e serve un cambio di marcia – commenta alla trasmissione TEMPO REALE Gianluca Bagnolini della Cisl – non penso che nel 2014 sia impossibile garantire rapporti di lavoro con 40 ore settimanali e il giorno di riposo.”

“Guai a generalizzare – attacca la presidente dell’Aia di Rimini Patrizia Rinaldis il fenomeno lo conosciamo e purtroppo sappiamo che alcune situazioni anomale ci sono e spesso sono reiterate dagli stessi soggetti.”

Ma cosa raccontano i lavoratori ai sindacati?
I lavoratori hanno paura a denunciare – dice Bagnolini perché sanno che se rifiutano una proposta che gli viene formulata c’è subito un altro pronto ad accettare. Io credo invece che i lavoratori debbano fidarsi del sindacato e debbano credere nel rispetto delle regole. Ma per fare questo ci vuole un intervento di tutti gli attori coinvolti perché o il fenomeno viene debellato o il lavoratore resta con le sue incertezze e paure e alla fine del mese si trova comunque a dover far quadrare i conti. Dobbiamo però partire dal fatto che i fenomeni irregolari vanno denunciati e quando ci sono le ispezioni va dichiarata la verità. Ma i risultati non si possono ottenere solo con le sanzioni.”

12 ore di lavoro, niente giorno di riposo, stipendi inferiore ai mille euro. Queste sono le condizioni denunciate da alcuni stagionali.

“Le regole devono essere rispettate dice la Rinaldis cercando di spiegare anche la situazione che vivono molte strutture. “Il dipendente spesso viveva in albergo e che ci fossero 10 persone o 50 si lavorava sempre allo stesso modo. Ora, grazie agli strumenti contrattuali, quando c’è molto lavoro il lavoratore può lavorare fino a 13 ore al giorno e recuperare nei giorni in cui c’è meno da fare: l’importante è che nell’arco dell’anno o dei sei mesi la media settimanale sia di 48 ore lavorative. Quindi gli strumenti ci sono e gli albergatori devono mettersi in testa di usarli: quando c’è la pausa pranzo, ad esempio, o quando il dipendente fa colazione o la doccia il tempo di lavoro deve essere fermato.”

Se sulle regole alcuni punti di incontro esistono, sulle strutture maggiormente a rischio irregolarità albergatori e sindacato hanno idee opposte.
“Per la mia esperienza – dice Bagnolininelle strutture dalle 3 Stelle in giù è quasi impossibile trovare qualcuno che fa rispettare il giorno di riposo settimanale. Per far rispettare le regole serve uno sforzo organizzativo che le realtà più piccole non fanno perché restano legate al modello di 30 anni fa.”
“Non è assolutamente vero – gli fa eco la presidente dell’Aiaanzi ritengo che proprio le strutture più piccole siano quelle che in questi anni hanno fatto gli sforzi maggiori per adeguarsi alle regole.”
La numero uno degli albergatori puntualizza anche sulla questione stipendi.
Spesso non si considerano vitto e alloggio che in molte situazioni viene pagato dall’albergatore. Il costo camera è di 10/15 euro e può incidere 300/400 euro portando i 1100 euro di stipendio ai circa 1500 che sono la paga minima sindacale.”

Patrizia Rinaldis annuncia anche l’intenzione di replicare ai servizi di ‘Striscia la notizia’ “perché non è giusto che passi questa immagine della riviera romagnola e della sua macchina dell’accoglienza.”

. L’intervista a Gianluca Bagnolini (Fisascat Cisl)

. L’intervista a Patrizia Rinaldis (Aia Rimini)

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