Stagionali sfruttati. Petitti: servono politiche per aiutare competitività
Lo standard, la storia di accoglienza e la professionalità del turismo della Riviera non possono tollerare “Gestioni alberghiere fondate sullo sfruttamento dei lavoratori, la corsa al ribasso dei prezzi e lo scadimento della qualità dell’offerta”.
La Petitti parla di casi isolati, ai quali però prestare attenzione per evitare che si moltiplichino: “Occorre realizzare finalmente quelle politiche nazionali strutturali che abbiamo più volte chiesto e che continuano a mancare.
Il fenomeno delle gestioni al ribasso è legato a un dato di fatto oggettivo: la perdita di competitività che rende marginali un numero crescente di strutture, in particolare medio-piccole, ponendole sul mercato degli affitti. Accanto ai necessari controlli e all’esigenza di una ricognizione puntuale del fenomeno non più rinviabile, è necessario promuovere politiche di innovazione che consentano agli operatori di investire e riqualificarsi per restare competitivi”.
Sul fronte delle strutture “servono politiche che incentivino economicamente l’innovazione, ad esempio con bonus fiscali, sostenendo gli accorpamenti, la centralizzazione dei servizi, la riqualificazione edilizia, energetica e la messa in sicurezza antisismica”.
Sul fronte delle gestioni, “è indispensabile una normativa che favorisca l’acquisizione degli hotel in proprietà da parte di chi ha in affitto un immobile alberghiero e lo gestisce con professionalità. E’ il presupposto per incrementare la qualità dell’offerta alberghiera, per favorire la riqualificazione e per contrastare le infiltrazioni della criminalità nel settore turistico”.
Interventi a lungo periodo che devono affiancare che affianchino i controlli sulle irregolarità, senza i quali “non possiamo pensare di spezzare il circolo vizioso del ribasso-sfruttamento-squalificazione che sta danneggiando la nostra tradizione di eccellenza”.












