Scuola, per decreto tornano condotta, maestro unico e voti in decimi
La reintroduzione a scuola del voto in condotta e della nuova materia di educazione civica “Cittadinanza e Costituzione” si sapeva che sarebbero diventati legge per Decreto. Il ministro Mariastella Gelmini lo aveva annunciato pochi giorni fa, al Meeting di Rimini. Ma ora, leggendo il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e quindi in vigore, si sono apprese altre novità sulla scuola. A cominciare dal maestro unico per la scuola primaria, il ritorno dei voti per decimi ed infine, per combattere il caro libri che appesantisce il reddito delle famiglie, l’adozione di libri di testo di quegli editori che si impegneranno a mantenere invariato il contenuto per almeno un quinquennio.
Alle novità introdotte già si profilano delle polemiche. La prima viene dagli editori: “Leggiamo con raccapriccio” l’articolo del decreto dedicato ai libri, dice il presidente del Gruppo Editoria scolastica dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Enrico Greco. “Senza nessuna consultazione del settore – ha detto Greco – il Ministro Gelmini ha deciso di bloccare per 5 anni le adozioni dei libri di testo, ignorando i costi sociali altissimi che ne deriveranno. Se ne assume ogni responsabilità”.
Mentre il coordinatore della Gilda, Rino Di Meglio, punta il dito sul metodo e sui contenuti del decreto: “Non è mai capitato nella storia d’Italia che una riforma dell’ordinamento scolastico venisse varata con un decreto legge. Ci troviamo di fronte a un colpo di mano che fa tornare la scuola italiana indietro di oltre 20 anni in un contesto che però, nel frattempo, ha subito profondi cambiamenti e peggioramenti”. “L’istituzione del maestro unico rientra negli obiettivi di contenimento della spesa, ‘ovvero tagli’, previsti dalla legge Finanziaria – dice DI Meglio – Se la scuola elementare dovrà funzionare, com’è scritto, per 24 ore, detraendo le due ore di religione, ne restano 22 per gli insegnamenti curricolari. A questo punto, è evidente la necessità di una drastica semplificazione dei programmi”.












