Scatta il fermo pesca, ma il pesce nostrano resterà sui banchi
Parte il 29 luglio e si protrarrà fino all’11 settembre, come previsto da decreto ministeriale, il fermo pesca per la zona dell’alto Adriatico, da Ancona a Trieste. Un periodo di interruzione per consentire alle specie di riprodursi nei nostri mari. Questo non significa che tutto il pesce scomparirà dai banchi di pescherie e mercati. Non solo perché in altre parti d’Italia, come il basso adriatico, si continua a pescare (il fermo parte il 16 agosto), ma anche perché sarà possibile trovare il pesce fresco nostrano pescato dalle piccole barche con reti da imbrocco, che non sono tenute a rimanere in porto. A ricordarlo è la direzione del mercato coperto che spiega anche come tutte le qualità di mitili (cozze, vongole, veraci, ecc…) non siano soggette al fermo pesca e quindi continueranno ad essere vendute. A queste qualità si aggiungono il pesce allevato, il congelato e decongelato.












