Rapporto segreto Word Bank: rincari alimenti colpa dei biocarburanti


I biocarburanti avrebbero “dopato” il mercato degli alimenti creando un’impennata dei prezzi di oltre il 75%. E spinto oltre 100 milioni di persone sotto la soglia di povertà. E’ quanto rivela il giornale britannico The Guardian pubblicando un rapporto riservato della Banca Mondiale, che contraddice le stime del governo Usa, per il quel i biocarburanti hanno influito appena del 3% sui prezzi degli alimenti.
Il documento, completato in aprile, non sarebbe stato divulgato, secondo le fonti del quotidiano britannico, per evitare “di imbarazzare il presidente Bush”. Secondo la Banca mondiale la crescita dei prezzi degli alimenti avrebbe spinto oltre 100 milioni di persone nel mondo sotto la soglia di povertà, ed avrebbe alimentato rivolte dal Bangladesh all’Egitto. I ministri di quei paesi avrebbero descritto gli alti prezzi per cibo e carburante come “la prima crisi economica della globalizzazione”.
Secondo la World bank l’impatto maggiore sui prezzi l’hanno avuto le politiche dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. L’Unione Europea ha considerato di far crescere l’obbiettivo del 10% per il 2020, che però potrebbe “solo far crescere i prezzi degli alimenti”
“Senza l’incremento dei biocarburanti, gli stock globali di farine di grano e di mais” non sono riusciti ad essere calmierati sia nella qualità sia nella quantità da altri fattori calmieranti. Inoltre, sempre il rapporto, osserva che il paniere dei prodotti osservati dal 2002 allo scorso febbraio sono cresciuti del 140%. e sempre il rapporto stima che i prezzi dei fertilizzanti e dell’energia più alta hanno avuto un’incidenza di appena il 15%, mentre sono i biocarburanti le cause del salto del 75%.
Secondo il rapporto, la produzione di biocarburanti ha distorto il mercato degli alimenti principalmente in tre modi. Ha dirottato il grano dal settore alimentare a quello del carburante, con più di un terzo del grano statunitense utilizzato per produrre etanolo, e circa metà degli olii vegetali della produzione Ue dirottati sulla produzione del biodiesel. Il secondo fattore sono i coltivatori, incoraggiati alle colture per i biocarburanti. Terzo, la speculazione nelle granaglie, che ha fatto crescere i prezzi.