Pellegrinaggio in Terra Santa. Le madri di Naim.
Naim si trova ai piedi del monte Tabor. In questo luogo è avvenuto il miracolo della risurrezione del figlio della vedova, episodio evangelico narrato al capitolo 7 del Vangelo di Luca. Nel racconto evangelico non ha bisogno di chiedere nulla la vedova, basta la sua disperazione per muovere la misericordia di Gesù al miracolo.
Siamo al terzo giorno del pellegrinaggio riminese in Palestina, dopo la visita della prima mattina ai resti della città romana di Sephoris, l’itinerario continua con la salita al monte Tabor per contemplare la trasfigurazione di Gesù. Sulla cima di questo promontorio che si innalza nella piana della Galilea, Gesù insieme ai discepoli più vicini, Pietro, Giovanni e Giacomo, si trasfigura facendo apparire Elia e Mosè.
Lungo la strada vediamo l’indicazione di Naim, l’occasione per ricordare l’episodio evangelico diventa l’occasione per pensare e pregare per tutte le vedove e a tutte le donne che hanno perso i propri figli.
Tante le donne che in questa terra martoriata dalla violenza ancora oggi vedono morire i propri figli, per i colpi di un’arma da fuoco o vittime di un attentato. Riaffiora il racconto di quella madre, israeliana di Gerusalemme, che ogni mattina accompagna i suoi due figli alla fermata dell’autobus per andare a scuola e li carica su due mezzi differenti, almeno uno rientra a casa se dovesse succedere qualche cosa. Non differente la situazione per tante madri palestinesi che vedono uscire i propri figli da casa per imbracciare le armi della liberazione e che non fanno più ritorno.
Nasce così spontanea l’intenzione nella preghiera per la sofferenza di tutte quelle madri, disperate come la vedova di Naim dei tempi di Gesù, orfane dei propri figli.
(corrispondenza per Newsrimini.it)












