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l'appello del sindaco ai privati

Parte il restauro dell’Arco d’Augusto, verrà impermeabilizzato contro gli atti vandalici

In foto: Il sindaco di Rimini fotografa l’Arco (GRPhoto)
Il sindaco di Rimini fotografa l’Arco (GRPhoto)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 3 min
Mer 28 Set 2022 18:12 ~ ultimo agg. 19:36
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Ad oltre 20 anni dall’ultimo intervento, l’Arco d’Augusto verrà sottoposto ad un robusto check up per conoscere il suo stato di salute. Ad occuparsene, in accordo con l’amministrazione riminese, sarà la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Un intervento di pulitura, ristrutturazione e manutenzione che permetterà di esaltare la bellezza di uno dei monumenti di maggior valore storico e artistico della città.

“L’Arco sta bene e dopo il restyling a cui verrà sottoposto starà ancora meglio – dice la soprintendente Federica Gonzato -. Posso assicurare che manterrà la sua storicità pur risultando più luminoso. Verrà eseguito un trattamento di disinfezione per eliminare la vegetazione infestante e saranno applicate delle patine biologiche attive. Dopo la rimozione dei depositi presenti in superficie, si interverrà con la messa in sicurezza e il fissaggio degli elementi strutturali e alle integrazioni e stuccature conclusive”. Tra i lavori previsti anche la distribuzione di una patina protettiva (invisibile ad occhio nudo) contro gli atti vandalici come scritte con vernici e spray e graffiti.

Il restauro, che prevede un investimento complessivo di 30 mila euro concesso tramite un finanziamento ministeriale, a cui si aggiunge un supporto del Comune, partirà il 10 ottobre e si concluderà in 60 giorni. Il 28 ottobre, poi, verrà data la possibilità ai cittadini che lo desidereranno di effettuare un tour guidato del cantiere.

L’Arco d’Augusto fu edificato nel 27 a.C. in onore di Cesare Ottaviano Augusto ed è il più antico degli archi romani conservati nell’Italia settentrionale. L’Arco, ad unico fornice, segna l’ingresso alla città per chi proviene dalla Flaminia, la via tracciata dal console Flaminio nel 220 a.C. per collegare Roma a Rimini. Fu eretto come porta onoraria, per esprimere la volontà del Senato di celebrare la figura di Ottaviano Augusto, così come manifestato dall’iscrizione posta sopra l’arcata. Il monumento si inseriva nella cinta muraria più antica, della quale ai suoi lati sono visibili i resti, in blocchi di pietra locale. Oggi si presenta isolato in seguito all’intervento di demolizione dei corpi adiacenti, eseguito negli anni 30 del secolo scorso.

Per il sindaco Jamil Sadegholvaad, Rimini non è solo mare e divertimento, ma anche cultura. Va visto proprio in quest’ottica il percorso di valorizzazione dei monumenti cittadini, che vedrà coinvolti anche il Ponte di Tiberio e il tempietto di Sant’Antonio in piazza Tre Martiri. “Con la Soprintendenza spiega il sindacoè stato messo in campo un progetto importante che parte dall’Arco di Augusto, simbolo della nostra città. Rimini, a differenza di molte altre località balneari, ha alle spalle un patrimonio storico e culturale straordinario. Abbiamo l’ambizione di candidarci come la Capitale Italiana della Cultura 2026 e vogliamo presentarci al meglio”.

Infine il primo cittadino lancia un appello ai privati: “Sarebbe bello – dice – se i nostri imprenditori contribuissero a restaurare il Ponte di Tiberio o il Tempietto di Sant’Antonio. Noi comunque continueremo a fare la nostra parte compatibilmente con le risorse a disposizione. Ricordo però che attraverso l’Art Bonus i privati possono avviare delle belle collaborazioni per ridare lustro ai monumenti cittadini”.

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