No a tagli dei servizi ospedalieri. I Socialisti propongono comitato
Prima si deve tagliare altro: “Come Socialisti santarcangiolesi e romagnoli pensiamo che prima di fare tagli negli ospedali occorre tagliare negli apparati regionali: ridurre il costo dei consiglieri e le loro prebende, tagliare i super stipendi dei dirigenti, così come di quelli delle società partecipate, chiudere le sedi di rappresentanza presenti all’estero, la spending review deve passare di qua prima di rivolgersi alla sanità”.
Dai Socialisti un netto no ai tagli lineari: “Le spese nella sanità poi certo si possono anche ridurre, migliorando i processi e l’organizzazione senza penalizzare le eccellenze che vi sono sui territori. Utilizzare di più le strutture pubbliche esistenti, semmai tagliare prima le convenzioni con le cliniche private.
Basta vedere ad esempio nel nostro Ospedale dove da qualche anno stanno tagliando pian piano gli interventi chirurgici di piccola e media complessità per poi giustificare la chiusura del reparto di chirurgia e di conseguenza la specializzazione di senologia, fiore all’occhiello non solo della chirurgia specialistica romagnola ma anche a livello nazionale ed internazionale”.
L’Ospedale di Santarcangelo e quello di Novafeltria sono, anzi, fondamentali per risolvere il problema delle attuali liste d’attesa: “Oculistica 6/8 mesi, Dermatolagia 3/4 mesi, Ernie (inguinali, scrotale, ombelicale, ecc.) 4/5 mesi, Colicistectomie 3/4 mesi, Menisco 6/7 mesi, Tunnel carpale 2/3 mesi ed altri interventi Ortopedici con anestesia locale. La soluzione che noi sollecitiamo è di fare girare a turno sul reparto di chirurgia di Santarcangelo le equipe degli specialisti utilizzando a tempo pieno le sale chirurgiche e le professionalità esistenti. In questo modo i pazienti non dovranno più aspettare mesi e mesi o, come sta succedendo ora, ricorrere per le urgenze a strutture di fuori regione con aggravio di costi sulla sanità regionale, oppure alla cliniche private. E’ mai possibile che solo pagando si ottengono interventi urgenti?”
La proposta è quella di costituire un comitato a difesa dell’ospedale di Santarcangelo e mobilitarsi contro le decisioni della Regione.












