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Maestro unico alle elementari: interviene la Cisl di Rimini

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Ven 12 Set 2008 11:08 ~ ultimo agg. 12 Mag 15:53
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Se lo chiede il segretario della Ust Cisl Massimo Fossati. Il dibattito intorno alla proposta, secondo la Cisl, dovrebbe coinvolgere anche le associazioni dei genitori.

“La riduzione del tempo scuola – spiega ancora Fossati – comporterà un immediato problema per le famiglie, per la cura ed educazione dei bambini di 6 anni alle quali oggi le istituzioni scolastiche nel nostro territorio, dove ci sono 27 classi a tempo pieno (ovvero con 40 ore di lezione settimanale) e 96 a 30 ore. Tutto ciò avrà forti ricadute per le donne che lavorano e per le famiglie che dovranno sopperire ad un orario scolastico più breve, con il problema di ricercare soluzioni alternative che di pedagogico avranno ben poco”.

La nota della segreteria UST Cisl di Rimini

Le novita’ approvate dal Consiglio dei Ministri, con decreto, che comprendono il voto in condotta, il voto in pagella accompagnato dal giudizio, l’insegnamento dell’educazione civica ed il ritorno del maestro unico, a partire dalla prima classe, con inizio dall’anno scolastico 2009-2010, proposte dal Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, introducono un nuovo sistema che produce la rottamazione di una delle piu’ signicative esperienze di innovazione e crescita della scuola italiana che era ed e’ frutto di un’approfondita rielaborazione culturale e del lavoro appassionato degli insegnanti.
La scuola elementare, come afferma il rapporto OCSE, e’ l’unica scuola che non fa arrossire i Ministri italiani nelle verifiche internazionali e in queste occupa il sesto posto. Perche’ distruggerla?
L’annuncio che ci ha colpito di piu’ dopo la ripresa della attività e’ il ritorno al maestro unico, perche’ cosi’ non si cambia la scuola alla radice (come dice il ministro Gelmini) ma si tagliano le radici della buona scuola.
Il dibattito che si è aperto intorno alla proposta del maestro unico della scuola primaria , dovrebbe essere un dibattito molto più ampio con il coinvolgimento non solo della categoria degli Insegnanti ma anche delle associazioni dei genitori ( peraltro non consultate dal Ministro) perché la riduzione del tempo scuola, (garantito ai sensi del nuovo decreto per 24 ore alla settimana) avrà conseguenze fortemente negative che ricadranno sulle famiglie ed in specie sulle donne.
In attesa di conoscere cosa definiranno i regolamenti attuativi del decreto e senza voler entrare in questioni pedagogiche- didattiche, la riduzione del tempo scuola comporterà un immediato problema per le famiglie, per la cura ed educazione dei bambini di 6 anni alle quali oggi le istituzioni scolastiche nel nostro territorio garantiscono un tempo scuola dalle 27 alle 40 ore del tempo pieno.
Classi a tempo pieno funzionanti a 40 ore n° 27 (I°classe);
Classi funzionanti fino a 30 ore n° 96 (I° classe).
Tutto ciò avrà forti ricadute per le donne che lavorano e per le famiglie che dovranno sopperire ad un orario scolastico più breve, con il problema di ricercare soluzioni alternative che di pedagogico avranno ben poco.
Ancora una volta le donne lavoratrici pagheranno il dissesto del bilancio statale e lo pagheranno doppiamente, perché chi perderà il posto di lavoro saranno prevalentemente le donne ( le maestre) e se la famiglia dovrà trovare una soluzione per “ le ore di non scuola “questa ricadrà prevalentemente sulle donne lavoratrici.
Tutto avviene mentre il ministro Sacconi attraverso il “libro verde” vuole riformare lo stato sociale promettendo un WELFARE a misura di donna con più asili nido,flessibilità dell’orario di lavoro,cura degli anziani.
In attesa di tempi migliori ,di un welfare a misura di famiglia, non possiamo buttare quello che abbiamo costruito negli anni : riformare o cambiare non sempre sono sinonimo di miglioramento per le persone coinvolte.
Massimo Fossati

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