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M5S, volano gli stracci. Riccione attacca Rimini: regole non rispettate, scelte non condivise

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura 2 min
Gio 31 Mar 2016 14:40 ~ ultimo agg. 19 Mag 09:37
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Mancanza di dialogo tra liste, eccesso di protagonismo e autoreferenzialità dell’assemblea del 5 Stelle di Rimini. Questo il motivo per cui i vertici nazionali del MoVimento 5 Stelle hanno deciso di non certificare nessuna delle due liste che erano in lizza per le amministrative riminesi. Almeno secondo il Gruppo 5 Stelle di Riccione che lo ha spiegato in un assemblea pubblica un paio di giorni fa.
“L’unica certezza – si legge in una nota – è che a Rimini è stata chiesta la certificazione per 2 liste, cosa normalissima, prevedibile e del tutto regolare per un Movimento che oramai cresce a vista d’occhio, ma entrambe ritenute non meritevoli di certificazione”. “Una delle cause – si legge ancora – è stata la mancanza di dialogo tra le liste e il protagonismo che non fanno parte dei valori del M5S, la lista rappresentata dal candidato Sindaco Avv. Davide Grassi fu presentata alla stampa come espressione del M5S Riminese, in contraddizione ad una regola del M5S più volte ribadita ‘Una lista non esiste se non è stata certificata’”.
Dai “cugini” riccionesi arriva poi un duro attacco al Meetup riminese “che contrariamente ai valori del M5S da sempre contrari alla nascita di congreghe partitiche su base locale create per favorire uno o più candidati a scapito di tutti gli altri, ha voluto scegliere in autonomia i candidati consiglieri ed il candidato Sindaco, anziché aprire le candidature a chiunque condividesse idee e valori del Movimento 5 Stelle, come peraltro chiesto invano da alcuni componenti dell’assemblea.” Responsabilità vengono imputate anche a Giulia Sarti, Marco Affronte e Raffaella Sensoli “esponenti del M5S presso il Parlamento Italiano, Parlamento Europeo e Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, eletti che invece dovrebbero dimostrare la massima trasparenza nei confronti degli elettori, che avrebbero dovuto fare da garanti affinché venisse applicato un metodo di scelta e selezione dei candidati quanto più aperto e trasparente.”
Secondo il Movimento di Riccionequello che è successo è degno della migliore partitocrazia, in completa antitesi a parole come comunità, onestà, partecipazione, solidarietà e sostenibilità”.
“Il nostro gruppo – conclude la nota – è da sempre aperto a chiunque, non crediamo nell’anzianità di servizio e non riconosciamo gerarchie, non ci sono prove da superare e non ci sono capi, siamo nati per cambiare il concetto di politica rappresentativa e portare il cittadino alla partecipazione attiva sul territorio.”

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