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di carlo alberto pari

Influencer e influenzati: la vita degli altri. Una riflessione

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Dom 28 Gen 2024 07:53 ~ ultimo agg. 7 Giu 06:58
Tempo di lettura 2 min

La cosa che personalmente mi stupisce, non sono le recenti indagini giudiziarie su, alcuni “influencer“, questo genere di problematiche, affligge diversi ambiti della vita, dalla politica allo sport, dal lavoro al sociale. L’ingordigia è un fenomeno arcaico, che non conosce vergogna. In tanti, pur essendo già ricchi, sfruttano ruoli e situazioni per accumulare altro denaro, in una corsa senza senso e senza fine. Del resto, nella società attuale, l’edonismo, ed una sua naturale conseguenza, il consumismo, sono ormai le religioni imperanti.
Quello che invece stupisce, sono i “seguaci” degli influenzatori, gli “ influenzati”, ed il termine è già drammaticamente esplicativo. La vita offre infinite possibilità, è proprio necessario per la “sopravvivenza della specie”, dedicare ciò che abbiamo di più prezioso : il tempo, a farsi condizionare dalla vita degli altri? E’ proprio così interessante ed appagante essere tra gli ”influenzati” ? Dovrebbe essere un fattore socialmente deprecabile, non certo motivo di orgoglio. Inoltre, se analizziamo il fenomeno con pragmatismo, si può evidenziare un aggravante, infatti, non di rado, gli influenzati sono anche i protagonisti degli arricchimenti smodati degli influenzatori, semplicemente sbirciandone la vita o le imprese.
Nulla di illegale, anzi, certamente accattivante per coloro che ne traggono beneficio, molto meno, per chi si presta al gioco dell’incanto di massa, generalmente, persone che lavorano per vivere, con stipendi che raramente permettono di comprarsi una casa modesta, salvo gli aiuti dei nonni o dei genitori. Senza entrare negli ostici meandri della psicoanalisi, credo si possa affermare che sarebbe auspicabile vivere la propria vita nel bene e nel male, senza cercare di mimare quella altrui, “rubando le immagini da una fessura” solo per sentirsi parte di un gruppo all’apparenza vincente, al contempo, abiurando verosimilmente alla razionalità. Di certo, l’aumento della scolarizzazione e l’evoluzione del sapere, non sempre camminano di pari passo con l’autonomia del ragionamento, del comportamento, del pensiero.
Carlo Alberto Pari

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