Il consigliere Renzi (An/PdL) promuove campagna antiabusivismo


25mila volantini, stampati a proprie spese dal consigliere regionale Renzi, saranno distribuiti nei prossimi giorni lungo la spiaggia e nelle attività ricettive di Rimini. Si tratta di una nuova campagna anti abusivismo commerciale, la terza organizzata dal consigliere. “Dopo quella dello scorso anno nella quale chiedevamo il Patto sulla Sicurezza per Rimini (con più uomini, più mezzi e più controlli) – dice Renzi -ora abbiamo deciso di puntare sulla responsabilizzazione dei clienti”. Il consigliere di An non si lascia sfuggire l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, sottolinenando che “se il patto sulla sicurezza, ora condiviso anche da regione, provincia e comune (che a ottobre ne parleranno col ministro Maroni), fosse stato realizzato nel 2007 ci sarebbero stai più rinforzi già da questa estate”.
Il messaggio della campagna di quest’anno, come detto, è per i clienti che devono sapere che se “comprano merce dagli abusivi – recita il volantino – infrangono la legge; rischiano sanzioni fino a 10.000 euro e la denuncia penale; mortificano l’immagine di spiaggia e città; creano concorrenza sleale verso il lavoro in regola; assecondano l’evasione fiscale; finanziano la criminalità organizzata, creano problemi di sicurezza e rendono vana l’attività delle forze dell’odine stipenddiate dalle tasse”.
Il fenomeno dell’abusivismo commerciale si è poi modificato nel tempo. Non si tratta più del singolo vu cumprà, ricorda Renzi, ora ci si trova di fronte a fenomeni di malavita fortemente organizzata. E Rimini ne è un esempio: “ogni mattina o quasi – afferma Renzi -Tir portano merce ai negozi di immigrati di via Giovanni XXIII dove nel corso della giornata affluiscono poi i furgoncini che riforniscono i singoli venditori. E se le forze dell’ordine sequestrano prodotti ad un negozio – dice il consigliere – il giorno dopo l’esercizio è rifornito come prima.”
Newsrimini.it
Gioenzo Renzi, consigliere comunale An/PdL
Gioenzo Renzi, consigliere comunale An/PdL
Non si tratta più del singolo vu cumprà, ricorda Renzi, ora la piaga abusivismo ha assunto connotati ben diversi.
Gioenzo Renzi, consigliere comunale An/PdL
Organizzazione ormai radicata a Rimini. Ogni mattina o quasi, afferma Renzi, Tir portano merce ai negozi di immigrati di via Giovanni XXIII dove nel corso della giornata affluiscono poi i furgoncini che riforniscono i singoli venditori. E se le forze dell’ordine sequestrano prodotti ad un negozio, dice il consigliere, il giorno dopo l’esercizio è rifornito come prima.
(nella foto Gioenzo Renzi)
La nota stampa
Nella Campagna dell’anno scorso chiedevamo il Patto sulla Sicurezza per Rimini, (più uomini, più mezzi e più controlli per liberare Rimini dall’Abusivismo Commerciale e dall’Illegalità) obiettivo che finalmente quest’anno sembra sia stato condiviso anche dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione.
Quel Patto sulla Sicurezza – vogliamo sottolineare – che se fosse stato realizzato nel 2007, probabilmente ci avrebbe consentito di avere un maggior numero di rinforzi già a partire dalla corrente stagione estiva.
Con la Campagna di quest’anno, invece, vogliamo sensibilizzare l’altra componente che indirettamente alimenta il fenomeno dell’abusivismo commerciale: i clienti.
Riteniamo infatti indispensabile, che per debellare l’abusivismo commerciale sia necessario agire su due fronti, da una parte è essenziale che le Forze dell’Ordine facciano rispettare la legalità attraverso un’azione persistente di controlli e l’anno prossimo ci auguriamo di vedere il pattuglione interforze sulla spiaggia non solo il sabato e la domenica, dall’altra diventa fondamentale responsabilizzare i turisti Italiani affinché evitino di comprare merce dagli abusivi.
Una responsabilizzazione, però non “alla Biagini” che oltre tutto utilizza il nome della Protezione Civile in maniera impropria.
A differenza, infatti, della campagna promossa dall’Assessore alla Sicurezza, prima di tutto la nostra è incentrata su un unico messaggio e cioè: comprare merce dagli abusivi è vietato e danneggia tutti gli Italiani, quindi indirettamente anche il turista stesso che sta eseguendo l’acquisto.
È vietato comprare merce dagli abusivi perché si infrange la legge, si rischiano sanzioni fino ai 10.000 euro e la denuncia penale, si mortifica l’immagine della spiaggia e della città, si crea concorrenza sleale verso il lavoro in regola, si asseconda l’evasione fiscale, si colpisce la nostra economia, si finanzia la criminalità organizzata, si creano gravi problemi di sicurezza, e si rende vana l’azione di contrasto delle Forze dell’Ordine stipendiate anche con le tasse di tutti quanti.
La nostra campagna non cerca volontari, e i nostri volantini, 25.000, verranno distribuiti dai nostri militanti, iscritti e simpatizzanti, ai negozianti, agli albergatori e ai bagnini chiedendo proprio a quest’ultimi la loro collaborazione per consegnarlo ai loro clienti e sottolineare l’importanza di non comprare merce dagli abusivi.
Siamo convinti che per responsabilizzare in maniera efficace il turista Italiano di evitare di acquistare merce dagli abusivi, sia necessario fargli trovare questo messaggio nelle stanze degli alberghi, nei negozi, nei locali pubblici e negli stabilimenti balneari.
Ci auguriamo, inoltre, che l’anno prossimo questa nostra iniziativa sia fatta propria dalle Istituzioni con l’obbiettivo, per esempio, di creare e fissare nei luoghi pubblici della città il divieto di comprare merce dagli abusivi, nello stesso modo in cui viene affisso il divieto di fumare.
Chiederemo, altresì, all’Amministrazione Comunale di predisporre degli appositi cartelli con questo tipo di divieto anche in spiaggia.
Dobbiamo utilizzare tutti i mezzi d’informazione possibile e la collaborazione di tutti i portatori d’interesse coinvolti (albergatori, bagnini, commercianti, ecc..) affinché gli Italiani riscoprano quel senso dello Stato e della Nazione, tanto da influire nei loro singoli comportamenti, perché meno abusivismo commerciale, significa, più sicurezza per Rimini, meno Forze dell’Ordine impegnate nei controlli e quindi meno costi per lo Stato, un’immagine della nostra spiaggia sicuramente più attraente, e soprattutto meno soldi alla criminalità organizzata, a chi evade le tasse e a chi fa concorrenza sleale al nostro lavoro e alle nostre attività.