Il bilancio all’era della IUC. 6-7 milioni in meno, si agisce su patrimoni
Il quadro generale è quello della IUC, l’Imposta Unica Comunale, che comprende Tasi e Tari e l’Imu sulle abitazioni diverse dalla prima.
Già la Tasi presenta un paradosso, spiega l’assessore Brasini. I cittadini pagheranno nel complesso meno: per il Comune stimato un introito inferiore di 1,2 milioni rispetto all’Imu prima casa. Ma a beneficiarne saranno soprattutto le rendite catastali medio-alte, mentre le rendite basse resteranno stabili o in lieve aumento.
L’aliquota è del 2,5 più un’addizionale dello 0,8 che il Comune non applicherà alle fasce basse: una misura che comunque non permetterà di coprire interamente le vecchie agevolazioni. E la Tasi sarà applicata solo ai proprietari, non agli affittuari.
Sulla Tari, il nuovo tributo per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, nessun aumento se non quello dell’inflazione ISTAT (l’1,5%). L’Amministrazione internalizzerà la gestione del tributo, non più in capo a Hera, risparmiando 450.000 €.
Si allarga la fascia di esenzione per l’addizionale Irpef: il reddito limite passa da 15.000 a 17.000 euro, allargandosi ad altri 6.600 riminesi sui 110.524 totali. A margine, una risposta alle perplessità sul rischi che, agevolando i redditi bassi, si agevolino gli evasori: l’80% di chi è nella fascia sotto i 15.000 euro è lavoratore dipendente o pensionato. E’ altrove che si muove l’evasione: transazioni immobiliari, società di comodo, stratagemmi tramite San Marino.
Oltre che dalla Tasi, i minori introiti hanno diverse cause, a partire dalle ennesime riduzioni da Roma. Anche perchè, ricorda Brasini, gli 80 euro in busta paga di Renzi arrivano in buona parte da tagli agli enti locali.
Poi c’è lo sconto per chi paga subito le multe che toglie circa 1,5 milioni dall’incasso delle sanzioni.
E il mancato rimborso del Palazzo di Giustizia, sollecitato con diffida al Ministero dal sindaco Gnassi: tra il milione e il milione e mezzo.
Per far tornare i conti, salvaguardando welfare e investimenti (confermata una cifra sui 38 milioni come l’anno scorso, con pagamenti nei 30 giorni contro una media nazionale di 94), si ridurrà la spesa corrente e, sul fronte tributi, si aumenterà l’Imu per i beni puramente patrimoniali, senza penalizzare immobili produttivi o affitti a canone concordato.
Le aliquote rimarranno comunque sotto la soglia massima per non entrare tra i comuni a massima sofferenza fiscale, ovvero quelli che non possono più aumentare i tributi.
E anche qui c’è una beffa: il Governo ha stanziato 625 milioni per compensare il calo di introiti per i comuni col passaggio dall’Imu alla TASI. Ma a beneficiarne saranno quasi solo gli enti a massima sofferenza.
Sulla tassa di soggiorno si conta di confermare l’introito dello scorso anno, 6,6 milioni.
Il bilancio va approvato entro il 31 luglio, le scelte in materia di tributi entro il 30 maggio.
(Newsrimini.it)












