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I Ci.vi.vo per gli anziani. Un progetto per il bando regionale

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mer 23 Set 2015 19:18 ~ ultimo agg. 19 Mag 00:44
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La Giunta comunale di Rimini ha approvato il progetto per partecipare al bando 2015 della Regione Emilia Romagna sulla partecipazione, mettere i comitati Ci.Vi.Vo a servizio della comunità anziana e avviare una sperimentazione per allargare l’ opera di volontariato dei comitati sul territorio, anche alla sfera relazionale degli anziani più esposti a solitudine e fragilità.

E’ questo l’obiettivo del progetto “Se ci.vi.vo sono meno fragile. Percorso partecipativo a supporto degli anziani fragili”, approvato dalla Giunta del Comune di Rimini per il bando regionale che prevede la concessione di contributi agli enti locali in processi di partecipazione. Il costo stimato del progetto è di 24 mila euro, per il quale il Comune di Rimini ha già previsto la propria quota di compartecipazione.
Si tratta di creare – spiega l’mministrazione Comunale – dei presidi territoriali che facciano da cerniera tra il welfare locale e i comitati di volontari nei quartieri, potenziando la conoscenza dei territori e i loro bisogni. La logica, in continuità conl’impostazione dei servizi negli ultimi anni, quella dell’empowerment, del potenziamento delle autonomie e delle potenzialità individuali, puntando sulla partecipazione piuttosto che sull’assistenzialismo vecchia maniera.

“Si tratta di un progetto innovativo – commenta Gloria Lisi, Vicesindaco con delega alla protezione socialesul quale puntiamo in maniera decisa. Ci sembra importante che una realtà così avviata e importante come quella dei civivo possa interagire con le strutture del welfare locale per aumentare l’impatto relazionale dei servizi e la conoscenza stessa degli anziani più in difficoltà sul territorio. Speriamo che la Regione Emilia Romagna colga questo potenziale e ci aiuti a realizzare le azioni in programma, per le quali abbiamo già approvato la nostra eventuale quota di compartecipazione. Un servizio della collettività per la collettività che potrebbe aprire anche altre sperimentazioni simili in materia”.

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