Fusione storica tra le cooperative della pesca. Poco il pesce in Adriatico
E’ diventata realtà la fusione preannunciata da tempo tra le cooperative riminesi della pesca: Lavoratori del mare e La Bussola. Un’unione che sarà formalizzata a gennaio. Intanto, i lavoratori del mare fanno un primo bilancio sulla quantità del pescato, dopo il fermo pesca di un mese.
La scissione risaliva al 1970: allora fu la Bussola ad uscire e a dare vita alla sua associazione. Ora il ritorno all’unione, dopo il periodo caldo degli scioperi per il caro gasolio. In un momento, sostengono i presidenti delle cooperative, in cui i motivi di divisione del passato (dovuti alle diverse esigenze di barche grandi e piccole per esempio) sono superati.
Si tratta di uno dei primi casi in Italia di unione di questo tipo, che Federpesca e Lega Pesca nazionali guardano come a un possibile modello. Tra i motivi della fusione tra La Bussola e Lavoratori del mare, l’obiettivo di far pesare di più la propria voce nell’economia riminese. Ma non solo.
“E’ stato come per un frutto che aveva ancora bisogno di maturare”, spiega Giancarlo Cevoli della Lavoratori del mare. “Era una cosa difficile, ci abbiamo lavorato tanto. Ci servirà a rafforzare il settore. E poi c’è il progetto del nuovo mercato ittico che ci sta a cuore e che deve essere portato avanti insieme”. “Ci darà anche modo di dare nuovi servizi ai nostri associati” aggiunge Luigi Calderoni de La Bussola.
Oltre 100 le imbarcazioni e quasi 400 i pescatori che fanno riferimento alla nuova realtà corporativa. Tra le richieste per cui la cooperativa si batterà in futuro, anche l’aumento del fermo pesca, durato un mese anche quest’anno. Troppo poco, dicono i pescatori riminesi, per consentire il ripascimento del mare. E in effetti, per ora il pescato non sembra abbondare.
“Un mese di fermo è pochissimo, lo abbiamo sempre detto”, sottolinea Giancarlo Cevoli. “Non a caso ne chiediamo da tempo 45. Speriamo nel futuro, ma per il momento il mare non ci sta dando tanto pesce”.
“Per esempio, di triglia ce n’è molto meno dell’anno scorso” – spiega Luigi Calderoni. “Lo stesso vale per i calamari e i seppiolini. Il pesce azzurro per il momento c’è. La pezzatura non è molto grossa, ma il pesce c’è: bisogna vedere se durerà nel tempo”.
(NewsRimini.it)












