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Camere Commercio nel mirino di Renzi. Temeroli: per lo Stato dov’è risparmio?

di Redazione   
Tempo di lettura 1 min
Mar 8 Apr 2014 13:17 ~ ultimo agg. 17 Mag 05:05
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gli stessi sindacati, che hanno un loro rappresentante nel consiglio camerale, potranno esprimere le loro valutazioni e proposte quando si dovrà eleggere il nuovo esecutivo.
E aggiunge: “Se la Camera di Commercio in questi 15 anni ha lavorato bene è anche per merito di chi l’ha governata”.
Sull’idea del premier di includere anche le camere di Commercio tra gli enti da abolire, Temeroli premette che “niente è intoccabile”, purché ci sia un disegno dietro per garantire comunque i servizi.
A partire dal registro delle imprese, che ha valore giuridico ed è obbligatorio per le aziende.
Ad oggi ci sono 44.000 posizioni da aggiornare: “Anche se lo facesse qualcun altro, dubito che lo farebbe gratis”.
E per lo Stato non ci sarebbero neanche risparmi significativi, perché la Camere di Commercio non ricevono niente da finanza derivata ma si sostengono soprattutto con il pagamento del diritto camerale da parte delle imprese, sempre obbligatorio.
Una cifra che diverse imprese negli ultimi anni faticano a pagare o pagano in ritardo, con conseguente avvio delle procedure esattoriali.
“Restano una minoranza – chiarisce Temeroli – ma il loro numero è aumentato negli ultimi cinque anni”.

(Newsrimini.it)

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