Benedetto XVI all’Angelus, migrazioni, servono ‘efficaci risposte politiche’
“In queste ultime settimane la cronaca ha registrato l’aumento degli episodi di immigrazione irregolare dall’Africa. Non di rado, la traversata del Mediterraneo verso il continente europeo, visto come un approdo di speranza per sfuggire a situazioni avverse e spesso insostenibili, si trasforma in tragedia”. Lo ha sottolineato, ieri mattina, il Papa, dopo aver guidato la recita dell’Angelus da Castel Gandolfo. In particolare, il Papa ha fatto riferimento a “quella avvenuta qualche giorno fa” che “sembra aver superato le precedenti per l’alto numero di vittime”. La migrazione, ha osservato il Santo Padre, “è fenomeno presente fin dagli albori della storia dell’umanità, che da sempre, pertanto, ha caratterizzato le relazioni tra popoli e nazioni. L’emergenza in cui si è trasformata nei nostri tempi, tuttavia, ci interpella e, mentre sollecita la nostra solidarietà, impone, nello stesso tempo, efficaci risposte politiche”. Alle “molte istanze regionali, nazionali e internazionali” che “si stanno occupando della questione della migrazione irregolare” va, pertanto, il “plauso” e l’“incoraggiamento” del Papa “affinché continuino la loro meritevole azione con senso di responsabilità e spirito umanitario”.
A giudizio del Papa, “senso di responsabilità devono mostrare anche i Paesi di origine, non solo perché si tratta di loro concittadini, ma anche per rimuovere le cause di migrazione irregolare, come pure per stroncare, alle radici, tutte le forme di criminalità ad essa collegate”. Dal canto loro, ha proseguito Benedetto XVI, “i Paesi europei e comunque quelli meta di immigrazione sono, tra l’altro, chiamati a sviluppare di comune accordo iniziative e strutture sempre più adeguate alle necessità dei migranti irregolari”. Questi ultimi, poi, “vanno pure sensibilizzati sul valore della propria vita, che rappresenta un bene unico, sempre prezioso, da tutelare di fronte ai gravissimi rischi a cui si espongono nella ricerca di un miglioramento delle loro condizioni e sul dovere della legalità che si impone a tutti”. “Come Padre comune – ha concluso il Papa – sento il profondo dovere di richiamare l’attenzione di tutti sul problema e di chiedere la generosa collaborazione di singoli e di istituzioni per affrontarlo e trovare vie di soluzione”.
(Sir)












