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Benchmarking nel turismo. In un libro consigli per migliorare la propria azienda

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Ven 26 Set 2008 14:09 ~ ultimo agg. 12 Mag 16:22
Tempo di lettura 2 min

Probabilmente i nostri albergatori il benchmarking, pur non conoscendolo, lo praticano già da tempo.
Alla luce di un turismo sempre più esigente, guardarsi attorno e confrontarsi con il proprio vicino ma soprattutto con resto del mondo è quantomeno utile per tutti gli operatori del settore.
Il testo, dal titolo T18 “Imparare dai migliori. Best practice e benchmarking nell’ospitalità”, spiega come aumentare la propria competitività, come introdurre novità nel proprio albergo e come imparare dalle esperienza positive.
Tra gli esempi di successo nazionali e internazionali riportati troviamo a Rimini l’Hotel Duomo e il Bagno 26, l’hotel Poker e il bagno Giulia a Riccione e gli alberghi delle donne a Cattolica e Gabicce.
Tutti aziende che si sono differenziate nell’offerta turistica riuscendo così anche a fidelizzare i clienti e a migliorare la propria competitività.
Nel libro oltre a cosa si deve fare si trova anche che cosa non si deve fare. Per esempio è sbagliato prendere in considerazione solo aziende che operano nel proprio settore, fissare molti obiettivi contemporaneamente, dimenticare di concentrarsi sulla soddisfazione del cliente o non coinvolgere direttamente i dipendenti.
Ma attenzione. Non si tratta di una sorta di attività di spionaggio per carpire i segreti del vicino, al contrario di stabilire con questo un solido rapporto di collaborazione.
Il T18, edito dall’Assessorato al Turismo, è stato realizzato nell’ambito della collana dei manuali operativi per le imprese turistiche in collaborazione con l’Agenzia Puglia Imperiale Turismo e verrà distribuito a tutti gli operatori turistici della Provincia di Rimini.

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