Ausl unica. Piva (Pd): solo con riorganizzazione si salvano i servizi
Quinta in Italia per popolazione residente (1 milione 125mila abitanti) la nuova Ausl Romagna comprende quasi quindicimila dipendenti, 15 ospedali pubblici, 14 case di cura convenzionate e l’istituto oncologico a carattere scientifico di Meldola.
Tra i temi che hanno tenuto banco lungo l’iter dell’unificazione, il timore di molti amministratori locali di vedere i territori svuotati delle proprie eccellenze sanitarie.
“I cambiamenti mettono sempre qualche dubbio su quel che sarà dopo. – commenta il relatore della legge Roberto Piva, consigliere regionale del Pd, alla trasmissione di Radio Icaro TEMPO REALE – Nell’ultimo decennio il territorio riminese ha fatto un grande avanzamento in termini sanitari che non verrà meno.”
Molte perplessità si sono concentrate sull’oncologia ma Piva spiega che “all’Irst di Meldola si concentreranno gli studi e la ricerca ma a livello territoriale per i cittadini non cambierà niente nell’erogazione dei servizi.”
Dal relatore della legge arriva poi una stoccata ad alcune resistenze arrivate dagli enti locali. “In questi anni di lavoro in consiglio regionale – dice – ho potuto apprezzare la grande generosità dei nostri amministratori ma, e questo mi dispiace, ho notato anche un po’ di grettezza culturale nel guardare solo al ‘proprio orticello’. C’è sempre il timore che qualcuno arrivi a portare via qualcosa, ma non è così. Per non tornare indietro nella sanità oggi si deve ragionare per bacini di utenza più importanti.”
Ancora per la nuova Azienda manca qualche tassello. Ad esempio non sono stati decisi né la sede né il nome del nuovo direttore generale. “Ma saranno scelte da prendere a breve, visto che il primo gennaio si parte”, dice Piva.
Per quanto riguarda invece il personale non dovrebbero esserci tagli ma solo spostamenti e razionalizzazioni. Ma si tratta di decisioni gestionali, spiega il consigliere regionale, che non competono alla politica ma all’azienda.
“Servono ancora quattro uffici personale o per le buste paga?” si chiede Piva – “oggettivamente no. E tutte le risorse risparmiate in ambito amministrativo saranno reinvestite nei servizi. Come questo si tradurrà non posso saperlo ma, come regione, faremo anche da garanti. Per quel che posso dire, credo che i posti di lavoro non siano a rischio. Con i mezzi disponibili oggi è probabile che molti lavoreranno anche in telelavoro.”
Quel che è certo è che la nuova organizzazione porterà risparmi a livello di spese amministrative che in parte compenseranno i tagli del Governo centrale. “Solo in parte vista l’entità dei tagli”, dice ancora il consigliere del Pd snocciolando anche qualche numero. “Il costo amministrativo delle quattro aziende insieme è di 115milioni, con l’accorpamento si risparmieranno almeno 10milioni di euro che andranno nei servizi ai cittadini. Bisogna che ci mettiamo in testa che solo grazie a questa nuova organizzazione riusciremo a non chiudere i servizi.”
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