Antincendio, gli alberghi in allarme. Tempi e modi ‘impossibili’


Impianti elettrici, sistemi di allarme, estintori, segnaletica, istruzioni e gestione della sicurezza; addestramento del personale; impianti di rilevazione e segnalazione; larghezza delle vie di uscita, della scala e delle via di esodo ad uso promiscuo. Tutti aspetti dell’antincendio su cui gli alberghi, secondo il nuovo decreto, dovranno mettersi a norma in tempi brevi. Per gli albergatori, troppo brevi.
“Due mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che dovrebbe avvenire a giorni – spiega Patrizia Rinaldis, presidente dell’AIA di Rimini –questa significa mettere le nostre aziende in una situazione in cui non si può operare. Abbiamo presentato a livello nazionale una serie di emendamenti alla nostra Federalberghi, che ci permettano di fare questi lavori entro l’anno, ma cercando di spostare l’adeguamento almeno alla fine della stagione, almeno a settembre. Fra neanche venti giorni c’è la Pasqua. Possiamo pensare di dire non aprite i vostri alberghi e cominciate a fare i lavori? Impensabile.”
Per poter lavorare, il 50% degli alberghi rischia di dover scendere sotto i 50 posti letto. Difficile però per chi è in affitto, che per contratto deve lavorare a piena struttura e quindi rischia contenziosi. Ma le osservazioni sono tante: dai tempi lunghi per le pratiche a come trovare tutti gli artigiani necessari per installare subito i rilevatori antifumo.
“Credo che non sia quantificabile quello che potrebbe essere il danno, sia economico che di immagine. Non riguarda solo Rimini, riguarda una grossa parte d’Italia. Quindi io auspico che mettendo insieme tutte le forze si possano rivedere questi requisiti di sicurezza, che non sono minimi come prima venivano definiti. Non è che diciamo che non vogliamo fare sicurezza per i nostri turisti, ormai su questo ci siamo già attivati. Ma non possiamo in due mesi fare quello che non è stato fatto fino a adesso”.
(Newsrimini.it)