Antenna Coriano. Rossi (PD) e Piccinini (M5S): il comune non ha tutelato i cittadini
Dopo che il Consiglio di Stato che ha ribaltato la sentenza del Tar sull’antenna di Coriano (vedi notizia), che quindi resterà dove è stata installata, e i commenti soddisfatti degli amministratori comunali arrivano le note critiche di Nadia Rossi del Partito Democratico e Silvia Piccinini del M5S, entrambe consigliere regionali. Per la Rossi montando quell’antenna non si è rispettato il volere dei cittadini che avevano raccolto mille firme per bloccarla. Sulla stessa linea la Piccinini per cui il comune ha preferito battersi per tutelare gli interessi privati di un operatore telefonico.
Le note
Nadia Rossi, PD
Le dichiarazioni del sindaco Ugolini e di Mimma Spinelli sono come sempre puerili e guardano all’interesse di pochi invece che a quello della comunità. Sull’antenna torno a ripetere quello che ho sempre sostenuto, e con me tantissimi corianesi che si sono visti annientare lo skyline e compromettere il patrimonio storico e culturale di Coriano: un’infrastruttura del genere nel cuore del Paese non si può vedere. Alla bruttezza evidentemente ci si abitua, per chi ce l’ha sotto gli occhi tutti i giorni. Mentre gli altri comuni dell’entroterra riminese, anche quelli più piccoli, anche quelli montani, con i fondi del PNRR e con i progetti presentati ai bandi regionali o nazionali stanno riqualificando, rigenerando, offrendo nuovi servizi alla cittadinanza – penso alle scuole, asili o alle infrastrutture sportive – a Coriano ci si inorgoglisce per aver fatto installare un antennone di 36 metri di altezza nel centro del Paese, in un luogo che si poteva valorizzare a livello storico e turistico culturale, seguendo la strada che come comunità romagnola si sta costruendo, a cominciare dalla candidatura a Capitale italiana della Cultura come intero territorio. E questa è una valutazione che va al di là delle pronunce dei Tribunali, che rispetto anche se non condivido. Così come la necessità di non installare quell’obbrobrio nel sito storico e archeologico che lo deturpa. C’era un comitato di cittadini a chiederlo con oltre mille firme ancor prima delle pronunce giuridiche, e dei rappresentanti politici dovrebbero tenere fede al mandato dei propri elettori e alla loro volontà. Ma il modo di operare è quello di non ascoltare le persone, promettere cose che non arriveranno mai – vedi il regolamento delle antenne – e procedere testardamente contro il bene della comunità. Quella che manca è un’idea di prospettiva, di programmazione, per il bene della terra che si amministra e per chi la abita. Per agire male come Ugolini e Spinelli e rivendicarlo con orgoglio ci vuole stomaco e sprezzo dei propri cittadini e del bene della propria comunità, lo si è visto anche nella superficialità con cui hanno seguito l’iter di risarcimento dei danni da alluvione, unico Comune a non aver avuto accesso ai fondi, se non in un secondo momento che deve ancora arrivare, grazie all’apertura e alla collaborazione del Generale Figliuolo. Coriano resta il solo comune che da quindici anni a questa parte non ha niente di nuovo. Niente… a parte l’antenna.
Silvia Piccinini, M5S
“Al di là della sentenza del Consiglio di Stato, che rispettiamo ma che non condividiamo, ciò che anche oggi emerge chiaramente dalla vicenda dell’antenna di Coriano è che il Comune per tutti questi anni ha preferito battersi per tutelare gli interessi privati di un operatore telefonico anziché quelli dei propri cittadini. E le dichiarazioni entusiaste di ieri del sindaco Ugolini e della sua vice Spinelli oltre che ad essere incredibili, non fanno che confermarlo definitivamente”. È questa la replica di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, alle parole dell’amministrazione comunale di Coriano dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato sulla vicenda dell’antenna telefonica della società WindTre collocata proprio davanti al cimitero comunale e a due passi dal Castello malatestiano. “L’antenna, che ormai vale la pena ribattezzare come ‘antenna Spinelli’ vista la perseveranza con la quale l’ex sindaca l’ha fortemente voluta e difesa, oggi diventa il simbolo di un modo di fare politica che se ne infischia delle richieste dei cittadini e che si preoccupa di tutelare esclusivamente gli interessi di pochi a discapito di un intero territorio – aggiunge Silvia Piccinini – Ignorare le ragioni del Comitato, che era riuscito in pochi mesi a raccogliere più di mille firme, corrisponde esattamente a questa dinamica. A differenza di chi interloquisce esclusivamente con chi ha interessi predatori sul territorio, il M5S continuerà ad ascoltare e farsi carico delle esigenze delle comunità locali. E questo è ciò che ci differenzia da amministratori le cui priorità hanno a che fare con la propria carriera politica più che con la tutela e il benessere dei cittadini” conclude la capogruppo regionale M5S.












