Agenzia Entrate. Lettera dipendenti: stanchi di essere additati come aguzzini


Siamo stanchi, si legge, di essere additati oggi come “aguzzini” da chi fino a qualche mese fa ci indicava come “fannulloni”.
Nella nota, che evidenzia anche che i dipendenti dell’Agenzia come tutti i lavoratori pubblici hanno stipendi congelati fino al 2017, si criticano le “campagne mediatiche denigratorie”. Il sindacato ribadisce la necessità di difendere i lavoratori.
“Ogni giorno – si legge ancora – nei nostri Uffici si verificano episodi, per fortuna non drammatici, che evidenziano la frattura evidente tra il contribuente/utente e gli operatori del Fisco. La demagogia e l’ignoranza con cui viene trattato l’argomento Fisco avrebbero invece bisogno di tempo e calma per essere analizzati… esempi banali sono la confusione di ruoli tra Equitalia (che adempie alla riscossione) e Agenzia delle Entrate, oppure il fatto che si ignora che ad oggi si accertano principalmente gli anni di imposta 2007-2008 e 2009, che certamente non erano anni di “crisi”! Per non parlare di interventi “autorevoli”, e sempre attuali, di legittimare in qualche maniera l’evasione fiscale e che ribaltano il problema spostando l’attenzione verso dei lavoratori che svolgono semplicemente il proprio dovere e che vivono del loro solo stipendio (e che sono i primi ad essere i più addolorati dell’escalation di suicidi dovuti a motivi economici addebitati al proprio compito….)”.
Il sindacato “ribadisce la necessità di difendere i lavoratori pubblici,
affermando l’importanza del Fisco e dei suoi funzionari, che svolgono funzioni di controllo e
servizio, e del ruolo stesso del Fisco che torni ad essere quello di ridistribuire la ‘ricchezza’ e
non quello di prosciugare i redditi per ripianare il debito delle banche. Deve essere confermata
la centralità del Fisco e bisogna chiarire senza ombra di dubbio che il problema del Paese non
sono certamente i lavoratori delle Agenzie. Casomai loro possono diventare una parte della
soluzione.”