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la decisione del gup

Bimbo morto dopo il parto in casa, a processo le due ostetriche

In foto: l'aula Gip-Gup del tribunale di Rimini
l'aula Gip-Gup del tribunale di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
sab 30 nov 2024 18:11 ~ ultimo agg. 1 dic 16:53
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Dopo l’opposizione alla richiesta di archiviazione, presentata dall’avvocato Piero Venturi, legale che rappresenta i genitori di Alessandro, il bimbo nato morto dopo un travagliato parto in casa (vedi notizia), il gup di Rimini, Vinicio Cantarini, vista la delicatezza e la complessità del caso, con due perizie altamente qualificate ma dall’esito opposto, si era riservato la non facile decisione. Decisione che è arrivata ieri e che obbliga il pubblico ministero Annadomenica Gallucci a formulare entro dieci giorni l’imputazione nei confronti delle due ostetriche, libere professioniste, indagate – una 46enne di Faenza e una 28enne di Rimini -, costrette quindi ad affrontare un processo per omicidio colposo.

Accolte le osservazioni avanzate dai periti della coppia santarcangiolese, i professori Domenico Arduini e Giuseppe Fortuni, secondo i quali sono mancate: la diagnosi di prolungamento patologico del parto; la somministrazione di antibioticoterapia dopo 18 ore dalla rottura delle membrane; il tempestivo trasferimento in ospedale, che – scrive il gup -, “con pressoché certezza, o elevata probabilità, avrebbe scongiurato il pericolo della morte del feto”, poiché “si sarebbe fatto ricorso alla somministrazione di ossitocina e, nell’ipotesi più grave, al taglio cesareo”.  Perciò, conclude il giudice, la morte di Alessandro “risulta ampiamente spiegabile e ricollegabile dal punto di vista medico-scientifico e induttivo logico, alla condotta imperita, negligente e imprudente delle due indagate”, specificando però che sarà il processo davanti al giudice monocratico del tribunale di Rimini ad approfondire con ancora maggiore specificità l’operato delle due professioniste (difese dalle avvocatesse Martina Montanari e Chiara Baiocchi), oltre ad alcuni aspetti medici.

Per i genitori di Alessandro, Federica Semprini Pironi, 34 anni, e Marco Pirini, 41, si tratta di un primo importante passo verso la verità: “Restiamo convinti – dicono – che se le due ostetriche avessero agito diversamente, Alessandro ora sarebbe qui con noi”.