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Affitti brevi a uso turistico, arriva il codice identificativo. Si parte dopo l’estate

Sì all’imposta di soggiorno sulle locazioni brevi stile AirBnb

repertorio

Nell’ottica di un meccanismo unico di identificazione anti-frode delle strutture ricettive, la commissione Politiche del turismo della Conferenza delle Regioni e Province autonome ha dato parere positivo al decreto sull’interoperabilità delle banche dati regionali, predisposto dal ministero del Turismo.

Il parere positivo dà il via libera all’intesa Stato Regioni sul decreto, previsto per maggio. Poi partirà una fase di sperimentazione. L’obiettivo del Ministero è partire il primo settembre. Dopo l’estate il decreto sarà pubblicato e scatteranno i 60 giorni per la piena entrata in vigore e l’applicazione delle sanzioni previste dal decreto Anticipi alla fine del 2023. Tutte le unità immobiliari dedicate alle locazioni brevi e turistiche dovranno dotarsi di un apposito codice identificativo anti-evasione che sarà in comunicazione con la banca dati unica nazionale. Chi non riporta il codice, fisicamente nell’appartamento e negli annunci, andrà incontro a sanzioni. Il codice verrà rilasciato dal Ministero del Turismo tramite una procedura automatizzata, previa istanza telematica da parte del locatore o del soggetto titolare della struttura turistico-ricettiva recante i dati catastali e, nel caso di locazioni svolte in forma imprenditoriale, l’attestazione dei requisiti di sicurezza degli impianti.

Secondo i dati del Comune di Rimini, nel 2023 gli immobili per affitti brevi turistici erano 1.185, rispetto ai 50 del 201 e i 500 del 2019. A spingere il boom di questa tipologia di locazione è stata soprattutto la piattaforma Airbnb.

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