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Penultima in Regione

Retribuzioni. Rimini migliora e sfiora i 29mila euro annui

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 20 set 2023 17:51
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Nel 2022 la retribuzione media in provincia di Rimini è stata di 28.946 euro. Si tratta di un dato in crescita rispetto all’anno precedente che porta il territorio dal 65esimo a 54esimo posto a livello nazionale. A riportare il risultato del rapporto JP GEOGRAPHY INDEX 2023 dall’Osservatorio JobPricing è la Cisl Romagna. Il rapporto mette in luce Ravenna come la provincia con la retribuzione media più elevata nella Romagna, attestandosi a 30.167€ e scivolando però dal 31° al 37° posto nazionale mentre Forlì-Cesena si ferma ad una retribuzione media di 28.544€, salendo dal 64° al 61° posto. Tutte le province della Romagna hanno una retribuzione media inferiore alla media nazionale 30.830€ e alla media regionale di 31.441€. A livello regionale, Parma si conferma come la provincia con le retribuzioni più elevate, mantenendo il 6° posto nazionale con una media di 32.622€, seguita da Bologna con 32.557€, che ha registrato un avanzamento dalla decima alla settima posizione. Altri centri importanti come Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Ferrara presentano retribuzioni rispettivamente di 32.254€, 31.876€, 31.629€ e 29.353€.
Rimini e Forlì-Cesena, con le retribuzioni medie di 28.946€ e 28.544€, chiudono la classifica regionale.

Retribuzioni provincie Emilia-Romagna

Parma

32.622 €

Bologna

32.557 €

Piacenza

32.254 €

Reggio Emilia

31.876 €

Modena

31.629 €

Ravenna

30.167 €

Ferrara

29.253 €

Rimini

28.946 €

Forlì-Cesena

28.544 €

Media nazionale

30.830 €

Media Emilia-Romagna

31.441 €

Analisi del rapporto JP GEOGRAPHY INDEX 2023

È preoccupante osservare che le tre province romagnole abbiano una retribuzione inferiore alla media nazionale di 30.830€ e alla media regionale di 31.441€ – dichiara il Segretario Generale CISL Romagna, Francesco MarinelliPenso che per rilanciare i redditi dei cittadini romagnoli sia fondamentale attuare un piano di investimenti specifico e una politica industriale condivisa come la Romagna. Questo piano dovrebbe mirare a creare opportunità di lavoro di alta qualità, con un valore aggiunto significativo. Dobbiamo valorizzare le vocazioni industriali di ogni territorio, sostenendo le filiere e promuovendo percorsi formativi mirati a soddisfare le esigenze professionali delle aziende. Siamo convinti – conclude Marinelli – che in questa fase, sindacati, imprenditori e Istituzioni debbano agire congiuntamente come sistema Romagna, affinché anche i territori più periferici non siano lasciati indietro, soprattutto in termini di infrastrutture. Solo così sarà possibile preservare e valorizzare il tessuto industriale e demografico di queste aree. Questo percorso dovrebbe portare a scelte strategiche condivise su una vasta area, promuovendo una maggiore competitività e sviluppo del territorio. IL MOMENTO È ADESSO perché solo attraverso questa collaborazione, credo che possiamo raggiungere l’obiettivo di una crescita reddituale più equa per tutti i cittadini romagnoli, superando le attuali disuguaglianze tra le diverse province e valorizzando ogni territorio in base alle sue specifiche caratteristiche industriali ed economiche”.