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report sulla qualità

Bolletta acqua: il 39% per fogne e depurazione. Hera pubblica "In buone acque"

In foto: vasca di laminazione Kennedy
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 25 set 2023 13:21
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Sono 3,6 milioni le persone che ogni giorno fruiscono nelle loro case di acqua potabile con il servizio erogato dal Gruppo Hera che ha pubblicato per il 15° anno consecutivo il report “In buone acque“, unico esempio in Italia, dedicato alla qualità della risorsa

Nel 2022 il Gruppo Hera ha destinato al ciclo idrico integrato circa 208 milioni di euro. Nel riminese, in particolare, il piano industriale al 2026 prevede investimenti per quasi 150 milioni di euro, 25 milioni nel 2023. Importanti risorse vengono investite anche per il riuso delle acque depurate: tra i principali interventi che nel 2022 hanno permesso di raggiungere questo risultato c’è
anche il riutilizzo delle acque reflue depurate grazie alla nuova linea a membrane per le sezioni di ispessimento e disidratazione fanghi presso l’impianto di Rimini.

Intanto sono partiti a Cattolica i lavori per la realizzazione di una vasca di prima pioggia da cinquemila metri cubi, intervento che rientra  nel progetto di riqualificazione del lungomare. L’opera, per un investimento di oltre 10 milioni di euro ha come obiettivo quello di ridurre le criticità legate alla balneabilità della costa, e della città, in caso di eventi meteorologici intensi.

Nell’ambito del grande cantiere del PSBO di Rimini lo scorso luglio sono terminati i lavori per la fossa Roncasso a Miramare: completamente riqualificata, è tornata alla sua funzione originale, quella di convogliare a mare le acque piovane. E questo ha permesso, durante l’estate appena trascorsa, che non ci siano stati divieti di balneazione in quella porzione di battigia.

Sui costi il report riporta alcuni chiarimenti. Secondo il Libro bianco 2023 – Valore Acqua per l’Italia (The European House – Ambrosetti), oltre il 40% delle persone non sa che il servizio idrico comprende anche fognatura e depurazione: nelle bollette il 39% dell’importo va a coprire proprio questi costi. Inoltre, solo il 12% delle persone conosce il costo del servizio per un metro cubo di acqua del rubinetto mentre la restante parte degli intervistati lo sovrastima o ignora del tutto. Nei territori Hera il costo medio per 1.000 litri di acqua è 2,3 euro, tra i più bassi d’Europa, poco più di 0,2 centesimi di euro al litro. Il suo utilizzo, al posto di quella in bottiglia, permetterebbe a una famiglia di tre persone un risparmio di oltre 570 euro all’anno.
A questo beneficio economico se ne aggiunge anche uno ambientale, costituito dal mancato consumo di plastica: il 53% dei clienti Hera beve acqua di rubinetto (sempre o a volte), evitando così l’utilizzo di circa 477 milioni di bottiglie di plastica e il loro trasporto. Se lo facesse il 100%, se ne eviterebbero oltre 1 miliardo.
Ma chi non beve acqua di rubinetto perché lo fa? Sempre dallo studio Ambrosetti emerge come primo timore un livello di sicurezza basso. L’Italia però è tra i Paesi europei con la qualità più elevata. Nei territori serviti dalla multiutility vengono effettuate oltre 2.800 analisi al giorno, un milione all’anno, dai laboratori del Gruppo Hera ma anche da Romagna Acque e dalle Asl territoriali, e tutte confermano che l’acqua è buona e sicura, a basso tenore di sodio, ricca di oligoelementi e con valori di calcio, magnesio e potassio in linea con quelli delle acque minerali in bottiglia.
A questo proposito, nel report è possibile leggere l’etichetta dell’acqua con i valori, per ogni provincia, dei principali parametri analizzati, messi a confronto con i limiti di legge. Tra l’altro, è possibile verificare l’etichetta dell’acqua anche del proprio comune. Inoltre, con l’app gratuita l’Acquologo è possibile, tra le altre cose, essere avvisati sulle interruzioni
programmate ed effettuare l’autolettura, mentre il Diario dei consumi – già disponibile per il 35% dei clienti di Hera e in graduale estensione – permette di confrontare i propri consumi di acqua con quelli di altri e potersi così migliorare.

“La qualità e la sicurezza della risorsa idrica – commenta Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – sono i due valori che il Gruppo persegue con risultati ancora al top nel settore grazie agli investimenti più alti della media italiana (nel 2022, 208 milioni destinati al ciclo idrico integrato, e gli investimenti totali sul territorio sono ben il 16% in più rispetto alla media italiana) che vanno nella direzione dell’innovazione e della resilienza. Uno per tutti il progetto di riuso delle acque depurate, in prevalenza a scopo irriguo, con l’obiettivo di riutilizzare almeno il 18% delle acque reflue depurate entro il 2030. Il patrimonio infrastrutturale del ciclo idrico gestito dal nostro Gruppo è inoltre caratterizzato da un alto tasso di innovazione: la digitalizzazione della rete è a buon punto, l’;innovativa gestione dei processi operativi è poi caratterizzata da un elevato tasso di automazione e dall’intelligenza artificiale applicata alla manutenzione predittiva delle reti“.