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dopo le assoluzioni

Arrestato per presunti abusi su minori, bidello chiede risarcimento per ingiusta detenzione

In foto: repertorio
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 30 set 2023 18:05 ~ ultimo agg. 1 ott 17:23
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Dopo quasi un anno tra carcere e arresti domiciliari, a seguito delle indagini che lo hanno visto finire a processo per adescamento di minori sul web e violenza sessuale nei confronti di un 17enne e un 14enne, l’imputato, un bidello riminese di 39 anni, passa al contrattacco e attraverso i suoi legali, gli avvocati Massimiliano Orrù e Carlotta Venturi, chiede un risarcimento per ingiusta detenzione forte dell’ennesima assoluzione, questa volta in merito ai presunti abusi sui due minorenni.

Tutto era iniziato nel marzo del 2018 dalla denuncia di una madre che aveva scoperto nello smartphone del figlio messaggi ambigui con allusioni sessuali. Secondo le indagini della Squadra mobile di Forlì (i fatti contestati sarebbero avvenuti tra Savignano, Gatteo e Rimini), l’uomo si sarebbe spacciato per esperto di montaggi di video musicali sui social. E’ in questo modo che sarebbe entrato in contatto con le potenziali vittime promettendo loro di ottenere in breve tempo visualizzazioni e follower. Una trappola, secondo gli inquirenti, per avvicinare i minorenni e carpire la loro amicizia. Facendo credere ai teenager di poter realizzare i loro “sogni di successo”, avrebbe instaurato con loro conversazioni quotidiane, via via sempre più intense ed intime, fino ad arrivare ad allusioni a sfondo sessuale.

Nei suoi confronti erano state formulate due ipotesi di reato: quella di violenza sessuale, per due episodi che vedevano come vittime un 17enne e un 14enne, e quella di adescamento di minori in concorso con la moglie, accusata di averlo coperto di fronte alle rimostranze mosse dai genitori dei minorenni. Per quest’ultima ipotesi i coniugi erano stati assolti, in rito abbreviato, dal giudice monocratico di Rimini nell’ottobre del 2022. Dopo un’iniziale condanna in primo grado, successivamente confermata in Appello, la Corte di Cassazione ha invece chiesto una revisione e uno scorporamento del processo per violenza sessuale. I nuovi procedimenti davanti ai giudici del tribunale di Forlì e alla Corte d’Appello di Bologna si sono conclusi in entrambi i casi con sentenze di assoluzione.