Prima la rapina in un bar, poi in un parcheggio. La Mobile individua il responsabile
Venerdì scorso il personale della questura di Rimini ha eseguito nei confronti di un 31enne la misura cautelare della custodia in carcere.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso a seguito di articolate e puntuali indagini di polizia giudiziaria svolte dalla Squadra Mobile – Sezione Antirapina – in relazione a diversi episodi predatori consumati la sera del 4 marzo. In particolare, il primo episodio avveniva in un bar riminese, dove un individuo faceva irruzione all’interno dell’esercizio pubblico, in quel momento presidiato dal solo titolare. Approfittando di un momento di distrazione della vittima, si impossessava del cassettino contenente l’incasso della giornata e fuggiva verso l’esterno per raggiungere il complice che lo aspettava col motore acceso alla guida di un’auto rubata poco prima. La vittima, però, inseguiva il malvivente riuscendo a recuperare il cassettino, nonostante il guidatore lo minacciasse con un coltello.
Guadagnata a questo punto la fuga, a bordo della stessa auto oggetto di furto, i due uomini si trasferivano nel giro di pochi minuti in una via limitrofa, dove una donna sostava con un’amica all’interno della propria vettura. La visione successiva dei sistemi di videosorveglianza della zona consentiva di accertare che presumibilmente proprio i due malviventi autori della rapina nel bar, affiancavano con l’auto le due donne ed uno di questi faceva irruzione nell’abitacolo afferrando una borsa da passeggio la borsa da passeggio con all’interno 50 euro, tre bancomat e un cellulare.
Dagli accertamenti svolti, una volta identificato uno dei due presunti rapinatori, si appurava che uno dei due era già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari adottata dal Tribunale di Forlì, tra l’altro per analoghi reati commessi in precedenza. Importanti riscontri investigativi sono stati acquisiti grazie al materiale video e fotografico tratto dai vari impianti di videosorveglianza, dai quali emergeva già la sagoma dell’arrestato, già noto alle forze dell’ordine. Dall’esame dei suoi spostamenti e dai riscontri diretti e testimoniali, la Procura di Rimini ha chiesto al gip una adeguata misura coercitiva nei confronti del presunto rapinatore. Provvedimento notificato all’indagato nel carcere dei Casetto, dove risulta tuttora detenuto per altra causa.