newsrimini.it

Spacca la vetrata di un hotel e semina il caos in questura, ferito un agente

una Volante davanti alla sede della questura

Ci sono voluti sei poliziotti per immobilizzare un nordafricano che era stato portato in questura a Rimini per essere identificato, dopo che nelle prime ore del mattino aveva spaccato la vetrata d’ingresso dell’hotel Moderno in piazzale Cesare Battisti.

E’ all’interno degli uffici di piazzale Bornaccini che è scoppiato all’improvviso il caos. Infatti, durante le pratiche di identificazione, il nordafricano ha estratto il telefono e risposto ad una chiamata iniziando un’animata discussione in lingua araba. Alla richiesta degli agenti di interrompere la telefonata e riporre lo smartphone in tasca, ha inveito contro i poliziotti e si è scagliato come una furia contro di loro. Mentre si divincolava dalla loro presa, ha sferrato ripetuti calci e pugni. Un agente è stato colpito da una testata al volto rimanendo stordito. Portato in pronto soccorso per accertamenti, è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni per un trauma cranico.

Dopo vari tentativi, l’esagitato è stato immobilizzato e condotto nella camera di sicurezza. Dagli accertamenti svolti, risulterebbe irregolare sul territorio. Il suo ingresso in Italia, avvenuto clandestinamente con un barcone, sarebbe datato ottobre 2022. Attualmente risulta senza fissa dimora. Gli vengono contestati i reati di minaccia, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Denunciato a piede libero invece per il danneggiamento in hotel. Questa mattina è comparso in tribunale per essere processato per direttissima. Al termine dell’udienza è stato incredibilmente assolto. Il suo difensore, l’avvocato Torquato Tristani, ha sostenuto che le minacce e la resistenza sono state commesse una volta terminate le pratiche di identificazione e non durante. Mentre per quanto riguarda le lesioni il legale ha evidenziato, sulla base della riforma Cartabia, un difetto di querela. Il giudice, quindi, alla luce delle osservazioni della difesa, ha ritenuto di non convalidare l’arresto e di assolvere l’imputato, che nel frattempo è stato rimesso in libertà, per entrambi i capi d’imputazione.