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Coinvolte guardie mediche

Accordo in Regione: nascono i CAU per sgravare i pronto soccorso

In foto: la firma dell'accordo in Regione
la firma dell'accordo in Regione
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 6 giu 2023 13:13 ~ ultimo agg. 17:40
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Una nuova riforma in Emilia Romagna per il sistema di emergenza urgenza. L’obiettivo è sempre lo stesso: sgravare i pronto soccorso da almeno una parte di quel 70% di accessi legati ai codici bianchi e verdi. A questo punta l’intesa firmata da Regione e organizzazione sindacale dei medici di Medicina generale FIMMG. L’accordo prevede che le “guardie mediche”, ora Medici di Continuità Assistenziale, operino in equipe nei Centri di Assistenza Medica per le Urgenze (detti CAU) che la Regione sta realizzando. Si occuperanno dei bisogni urgenti di salute di cittadini a bassa complessità. In via subordinata e volontaria se ne occuperanno i medici di famiglia. Per bassa complessità si intendono le situazioni in cui il paziente può camminare autonomamente, manifesta dolore lieve o moderato, presenta un quadro clinico la cui diagnosi può risolversi in sede magari dopo un ecocardiogramma, un’ecografia, dei raggi o esami biochimici di base. Può anche essere il caso di situazioni non gravi che prevedono sintomi gastroenterici, febbre, lombalgia, dolori articolari non traumatici, ustioni minori, stati ansiosi, vertigini, ma anche medicazioni o rimozioni di punti per turisti o studenti fuori sede sprovvisti di medico curante. Dopo la visita, il paziente può essere rinviato al proprio medico curante o, nei casi di emergenza, al Pronto soccorso. I medici del CAU infatti saranno collegati telefonicamente con la centrale operativa del 118 e avranno a disposizione orari e numeri telefonici dei medici curanti. I CAU saranno istituiti preferibilmente nelle Case della comunità, ma anche in locali messi a disposizione da Aziende sanitarie o Comuni, oppure ottenuti dalla riconversione di Pronto soccorso o attivati negli ospedali sprovvisti di DEA. Ci saranno sale d’attesa, di visita e osservazione e le strumentazioni idonee. Saranno attivi 7 giorni su 7 con l’obiettivo di coprire le 24 ore. I CAU sono destinati a coprire un bacino di utenza tra i 35mila e i 75mila abitanti. Ai medici in servizio sarà assegnato un incentivo orario addizionale di 18,35 euro che si aggiungono ai 23,65 euro previsti dal contratto nazionale. La riforma prevede, a regime, anche l’attivazione di un numero unico europeo, il 116117, che affiancherà il 118 per gestire i primi contatti con l’utenza ed effettuare un pre-triage telefonico. Le centrali operative regionali saranno a Parma, Bologna e Ravenna. Per vedere operativo il nuovo numero servirà circa un anno.

Una intesa importantissima quella raggiunta con i sindacati dei medici di Medicina generale, perché il loro contributo è fondamentale per rendere ancor più efficiente e capace di rispondere alle nuove esigenze di cura e assistenza un sistema che così non è più sostenibile– spiega l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. Si tratta di un passaggio fondamentale: certo ci vorrà tempo e gradualità per attuare questa riforma, ma sono fiducioso che presto arriveremo a un sistema più efficace e sostenibile, a garanzia della salute dei cittadini e della qualità del lavoro dei professionisti”.

La riforma del sistema Emergenza Urgenza

La riforma è frutto del lavoro del Coordinamento regionale per l’emergenza-urgenza ospedaliera e territoriale e parte dalla considerazione che il 66% degli accessi al pronto soccorso in Emilia-Romagna, che nel 2022 complessivamente sono stati circa 1.750.000, riguarda codici bianchi o verdi: accessi impropri che
nel 95% dei casi non hanno avuto bisogno di ricovero e avrebbero potuto essere gestiti da altre strutture, alleggerendo così la pressione sul pronto soccorso e riducendo i tempi di attesa.
Queste strutture territoriali di riferimento saranno i Centri di Assistenza e Urgenza (CAU), dotati di personale medico (preferibilmente appunto le ex guardie mediche), infermieristico e, se necessario, operatori sociosanitari. Aperti non meno di 12 ore su 24, avranno tutto per accogliere pazienti con problemi urgenti a
bassa complessità: competenze cliniche e assistenziali, capacità diagnostica, grazie a laboratori e possibilità di svolgere esami sul posto, supporto specialistico, anche con il ricorso alla telemedicina. I CAU sono destinati a coprire un bacino di utenza tra i 35mila e i 75mila abitanti.
Nei centri maggiori è prevista presenza di un CAU in prossimità di un DEA, proprio per consentire la corretta gestione dei flussi di pazienti. Al CAU si accederà su indicazione del numero unico 116117, dei medici di famiglia, dei medici del pronto soccorso, ma sarà possibile anche l’accesso diretto. Ogni CAU avrà un ospedale
polispecialistico o distrettuale di riferimento per garantire continuità ai percorsi assistenziali.

Il potenziamento del servizio telefonico

Nel 2022 il 76% dei cittadini è arrivato autonomamente al Pronto soccorso, solo il restante 24% è stato mediato dal 118. L’ambizioso obiettivo della Regione è quello di arrivare a mediare progressivamente la quasi totalità degli accessi, consentendo la presa in carico precoce e la corretta distribuzione dei pazienti.
La riforma prevede a regime il potenziamento del servizio telefonico: sarà infatti attivato un numero unico europeo, il 116117, per gestire i primi contatti con l’utenza. Questo servizio telefonico affiancherà le strutture del 118 e rappresenterà il primo varco per accedere ai servizi: il modello prevede la presenza di medici e infermieri nelle tre centrali operative regionali a Parma, Bologna e Ravenna, la disponibilità maggiore del servizio di elisoccorso per i casi più urgenti e sistemi informativi in grado di monitorare in tempo reale la situazione degli accessi. Il primo contatto si avrà con un operatore, cui seguirà un infermiere e se necessario un medico. I medici non si limiteranno a supportare la centrale operativa e a supervisionare le situazioni critiche, ma indirizzeranno le risorse e le squadre a disposizione, partecipando così al governo complessivo del sistema di emergenza pre-ospedaliero e ospedaliero.
Gratuito, disponibile a tutti i cittadini, italiani e stranieri, raggiungibile 24 ore al giorno 7 giorni su 7 da qualunque apparecchio, il servizio 116117 fornirà assistenza e informazioni e distinguerà l’emergenza dall’urgenza grazie a un pre-triage telefonico.
Nel primo caso i cittadini saranno indirizzati ai pronto soccorso tradizionali; nel secondo invece entreranno in scena i CAU, oppure un servizio domiciliare a cura di un’equipe specializzata. Ci sarà anche la possibilità che il caso si esaurisca fornendo semplici informazioni, oppure indicando i centri di orientamento territoriale per la presa in carico e l’avvio di successivi percorsi terapeutici.
È previsto infine anche un potenziamento della struttura operativa del 118 sia per garantire il trasporto su gomma o in elicottero (per il quale si è passati dagli 88.162 minuti di volo nel 2013 ai 117.988 minuti nel 2022) sia per affinare il suo ruolo di assistenza pre-ospedaliera, in stretto contatto con i medici che prenderanno in cura il paziente.